E’ già quasi un mese che Florencia (Florence come preferiva farsi chiamare) Santamaria Woods se ne è andata.

Nata a Rosario (Argentina), partecipò alle lotte popolari che attraversarono l’Argentina alla fine degli anni '60 e nei primi anni '70. Nel '71, ricercata dagli apparati repressivi dell’epoca, fu precipitosamente costretta a lasciare Rosario per rifugiarsi nel Cile di Salvador Allende. Condivise per circa due anni i processi politici e sociali cileni finché il golpe di Pinochet la costrinse a riparare, insieme al figlio di cinque anni, negli uffici commerciali di Cuba a Santiago, coraggiosamente resi territorio svedese dall’allora ambasciatore di Svezia Arold Edelstam.

In seguito Florence e il figlio furono trasferiti come rifugiati politici in Svezia. Alla fine del '74 Florence decise di stabilirsi a Milano, dove un piccolo gruppo di argentini già svolgeva attività di solidarietà  con l’America Latina in contatto con persone e settori di forze politiche italiane più vicine ai problemi del Terzo Mondo.

Non si può non ricordare anche che la sorella maggiore di Florence, impegnata in attività sociali nelle "villas miserias" di Buenos Aires, fu sequestrata e fatta scomparire nel '76 dalla giunta militare argentina.

Florence infine è stata pittrice "alla ricerca dei colori perduti" come necessità insopprimibile di trasferire nei quadri, almeno in parte, l’energia vitale di tanti giovani latinoamericani uccisi dalle dittature e da lei direttamente o indirettamente conosciuti.

 

di Florence Woods pittrice vi presentiamo un catalogo delle opere del periodo 1990-95