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Latinoamerica-online.it analisi e approfondimenti sull'America Latina |
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L’America latina piange Francisco, il papa degli ultimi fra tradizione e innovazione |
Perù, impunità garantita per l'estrema destra
(17/4/2025) Un altro ex presidente condannato per
corruzione. Ollanta Humala, capo di Stato dal 2011
al 2016, dovrà scontare 15 anni di carcere per
riciclaggio aggravato, a causa dei contributi
nascosti di oltre tre milioni di dollari versati
dall'impresa brasiliana Odebrecht alla sua
campagna elettorale. Stessa pena per la moglie
Nadine Heredia, che però è sfuggita all'arresto
rifugiandosi nell'ambasciata del Brasile e ottenendo
l'asilo diplomatico dal governo Lula. Heredia è già
arrivata a Brasilia insieme a uno dei figli, Samir. Humala segue dunque la sorte di Alejandro Toledo e
di Alberto Fujimori: quest'ultimo però morì in
libertà perché, nonostante fosse stato condannato a
25 anni di prigione per crimini di lesa umanità,
beneficiò prima di un indulto e poi di un'amnistia
e alla sua morte, nel settembre scorso, gli furono
tributati funerali di Stato. Un chiaro
esempio del potere esercitato dalla figlia Keiko e
dal suo partito Fuerza Popular grazie
all'appoggio al governo de facto di Dina
Boluarte.
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Sul Perù v. anche:
De Pizarro a Ayuso |
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Ecuador, Noboa vince tra denunce di brogli
(20/4/2025)
Secondo il computo ufficiale Daniel Noboa si è imposto nel
ballottaggio, ma crescono le denunce
di brogli tanto che la sua avversaria, Luisa González, non ha riconosciuto il risultato e ha chiesto il
riconteggio dei voti. Certo appare sorprendente che il 13 aprile la
candidata correista abbia aumentato i suoi voti di pochi decimali
(dal 44 al 44,37%) rispetto al primo turno, nonostante il leader della Conaie Leonidas Iza,
che il 9 febbraio aveva ottenuto il 5,25% dei suffragi, le avesse
garantito il suo appoggio. Invece Noboa sarebbe balzato dal 44,17
al 55,63%.
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L'unità della regione al centro dei lavori della Celac
(11/4/2025)
Si è tenuto a Tegucigalpa il nono vertice della Celac, la
Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños. La
maggioranza degli interventi ha sottolineato l'importanza
dell'unità dei paesi della regione per far fronte alle sfide
globali, in particolare alle deportazioni di massa degli
immigrati irregolari e ai pesanti dazi alle importazioni decisi
dall'amministrazione Trump. "Non possiamo continuare a camminare
separati quando il mondo si riorganizza senza di noi", ha affermato
la presidente honduregna Xiomara Castro, che dirigeva i lavori.
L'incontro è stato infatti l'ultimo della presidenza pro
tempore honduregna, passata ora alla Colombia.
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Panama cede alle richieste statunitensi
(11/4/2025)
Nonostante tutte le dichiarazioni sulla sovranità e l'indipendenza
del Canale, il governo panamense è pronto a chinare il capo di fronte a molte
delle richieste avanzate dagli Usa. Dopo un incontro l'8 aprile tra
il presidente della nazione centroamericana e il capo del
Pentagono, Pete Hegseth, quest'ultimo ha sottolineato "l'impegno
del presidente Mulino di trasformare Panama nel primo paese del
nostro emisfero ad abbandonare l'iniziativa della Via della Seta e
di ridurre la presenza problematica della Cina nelle nostre aree".
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Argentina, centinaia di migliaia in piazza il 24 marzo
(25/3/2025)
In centinaia di migliaia sono scesi in piazza in numerose
città il 24 marzo, nell'anniversario del golpe del 1976,
per urlare Nunca más. L'atto per la Memoria, la Verità e
la Giustizia, convocato da organizzazioni di difesa dei diritti
umani, partiti d'opposizione, sindacati e movimenti sociali ha
rivestito una particolare importanza in un momento in cui dal
governo viene il tentativo di negare i crimini della dittatura e
cancellare le conquiste degli ultimi anni. In un documento letto durante la manifestazione di Buenos
Aires si afferma che "con i 30.000 come bandiera, con le Madres
e le Abuelas, con i sopravvissuti dei campi di
concentramento, con i figli, le figlie, i nipoti e le nipoti dei
detenuti desaparecidos e con l'insieme degli organismi per
i diritti umani veniamo a dire a Milei che la memoria è la nostra
arma". E si paragona l'attuale politica neoliberista a quella della
giunta militare: "Conosciamo bene quelli che trassero beneficio dal
sangue dei e delle 30.000. Oggi sono quegli stessi gruppi
economici che si beneficiano del governo di Milei e di Victoria
Villarruel per realizzare il medesimo modello economico di miseria
ed esclusione di gran parte del popolo".
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Brasile, marzo 2025
(28/3/2025)
Il 25 marzo 2025 è iniziato il processo ai primi 34 imputati di
alto livello per il colpo di Stato dell’8 gennaio 2023. (1)
Scorrendo la lista dell’incremento del tasso di crescita del pil
nel 2024 balza all’occhio che i paesi con incrementi maggiori
si collocano nel cosiddetto Sud Globale e diversi fanno parte dei
BRICS. (2 e 3)
(Teresa Isenburg)
segue
Altri approfondimenti sul Brasile
a questo link |
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Luis Almagro lascia la guida dell'Oea
(11/3/2025)
In maggio l'uruguayano Luis Almagro lascerà la guida dell'Organización
de los Estados Americanos. A sostituirlo è stato designato il
ministro degli Esteri del Suriname, Albert Ramdin: sarà il primo
rappresentante di un paese dei Caraibi ad assumere l'incarico di
segretario generale dell'Oea. E proprio gli Stati caraibici,
insieme ai governi progressisti della regione (Bolivia, Brasile,
Cile, Colombia, Messico, Uruguay) sono stati determinanti nella
nomina. Ramdin era rimasto l'unico candidato dopo il
ritiro del suo avversario, il paraguayano Rubén Ramírez Lezcano,
spinto alla rinuncia per l'assottigliarsi del gruppo dei suoi sostenitori. "Il mio impegno è di
servire tutti gli Stati membri di questa organizzazione - sono
state le prime parole del segretario eletto - La nostra forza collettiva si
basa sulla nostra capacità di lavorare insieme".
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Messico, gli orrori di Teuchitlán
(20/3/2025)
Il paese è sconvolto per il ritrovamento, nel Rancho Izaguirre di Teuchitlán (Stato di
Jalisco), di resti umani bruciati, scarpe, borse, indumenti e altri oggetti personali che fanno pensare a centinaia di
vittime. Il luogo sarebbe stato usato
come campo di "addestramento e sterminio" dal cartello
Jalisco
Nueva Generación e qualcuno ha ipotizzato anche l'esistenza di forni
crematori. In settembre la Guardia Nacional si era
scontrata con membri della delinquenza organizzata, arrestando
dieci persone e liberando due sequestrati. Ma dopo di allora la Procura statale
aveva affermato di non aver trovato traccia di altre attività
criminali. Eppure in marzo i Guerreros Buscadores de Jalisco,
un gruppo di familiari di desaparecidos che non si
rassegnano alla scomparsa dei loro cari, hanno fatto la macabra
scoperta. Teuchitlán, un tempo noto per un antico insediamento
preispanico dalle caratteristiche piramidi cricolari, è diventato
oggi il simbolo dell'orrore in cui i narcos hanno sprofondato
alcune zone del Messico.
segue
LE RIFORME DELLA PRESIDENTE SHEINBAUM. Celebrando
l'anniversario della nazionalizzazione dell'industria petrolifera, avvenuta il 18 marzo
1938, la presidente Claudia Sheinbaum ha affermato che "il miglior
omaggio che possiamo fare al generale Lázaro Cárdenas e al popolo
del Messico" è la promulgazione delle leggi di riforma (già approvate dal Congresso)
volte al rafforzamento di Petróleos Mexicanos e della
Comisión Federal de Electricidad come imprese pubbliche dello
Stato. Viene così consolidata la sovranità energetica del paese,
cancellando la controriforma neoliberista promossa nel 2013 dal priista Peña Nieto,
che mirava a trasformare petrolio ed elettricità in redditizi
affari privati. Alla cerimonia era presente Cuauhtémoc Cárdenas,
figlio del generale.
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Venezuela, torna la tensione con la Guyana (3/3/2025) Il presidente della Guyana, Irfaan Ali, ha ordinato una mobilitazione delle forze aeree e navali come risposta all'incursione di una nave militare venezuelana in acque che considera sotto la sua sovranità, nei pressi di una piattaforma della transnazionale ExxonMobil. Il Ministero degli Esteri di Caracas ha risposto affermando che quella zona marittima è ancora contesa e che Georgetown non aveva alcun diritto di concederne lo sfruttamento petrolifero. Come c'era da aspettarsi, il Dipartimento di Stato Usa ha spalleggiato la posizione della Guyana e l'Organización de los Estados Americanos ha accusato Caracas di "minare la stabilità e minacciare i principi di convivenza pacifica". segue |
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El Salvador, Bukele contro i difensori dell'acqua
(14/2/2025)
Il 13 febbraio l'ex magistrato del Tribunal Supremo
Electoral Eugenio Chicas è stato arrestato con accuse
pretestuose. Molti hanno visto in questo una vera e propria
vendetta da parte di Nayib Bukele, che nel 2018 (quando era
candidato presidenziale) era stato da lui sconfitto in una causa
per diffamazione e aveva dovuto pagargli 50.000 dollari. Non stupisce dunque che nel
novembre scorso
un tribunale di San Salvador lo abbia dichiarato colpevole di
arricchimento illecito e lo abbia condannato al pagamento di oltre
200.000 dollari.
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L'America Latina di fronte al tornado Trump
(4/2/2025)
Tra i primi decreti firmati dal nuovo presidente statunitense,
Donald Trump, figura la deportazione degli immigrati irregolari
verso i paesi d'origine, deportazione che è iniziata con oltre 260 guatemaltechi. Per compiacere l'elettorato più
reazionario, i primi trasferimenti sono avvenuti in modo plateale:
le persone espulse sono state imbarcate
sugli aerei incatenate in lunghe file, quasi fossero pericolosi
delinquenti. Scene che hanno fatto ricordare gli africani al
mercato degli schiavi e che hanno provocato le proteste di molti
governi latinoamericani. Le autorità brasiliane hanno condannato
"il flagrante disprezzo dei diritti fondamentali" dei concittadini,
ordinando la loro immediata liberazione dai ferri.
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L'amministrazione Trump torna alla "politica dura" contro Cuba
(2/2/2025) Neanche una settimana prima dell'assunzione di Donald
Trump, il presidente Joe Biden, pur non eliminando il bloqueo, aveva cancellato Cuba dall'elenco
dei paesi patrocinatori del terrorismo, togliendo anche alcune
sanzioni finanziarie e sospendendo la possibilità per i cittadini
statunitensi di ricorrere davanti ai tribunali contro l'esproprio
delle loro proprietà all'indomani della Rivoluzione. Nel frattempo il
governo dell'Avana annunciava la liberazione, in seguito alla
mediazione del Vaticano, di 553 detenuti condannati per diversi
reati.
segue Nella foto: un
momento della Marcha de las Antorchas |
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Colombia, i "crimini di guerra" dell'Eln
(25/1/2025)
Nella regione del Catatumbo (dipartimento di Norte de Santander)
oltre 40.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie
case per sfuggire alla violenza. Sono almeno ottanta i morti
provocati dagli attacchi dei guerriglieri dell'Eln contro membri
del Frente 33, una delle dissidenze delle Farc. Secondo
Indepaz, l'Instituto de Estudio para el Desarrollo y la Paz,
tra le vittime ci sono due minori e un bambino di appena nove mesi.
Le risorse minerarie e le condizioni climatiche,
che ne fanno un luogo ideale per la coltivazione della coca,
rendono il Catatumbo una delle zone più contese dai gruppi armati.
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Haiti, la missione internazionale non frena la violenza
(19/1/2025)
Sono oltre un milione le persone che hanno dovuto abbandonare le loro
case a causa della violenza delle bande criminali: lo afferma l'International Organization for Migration. Nel corso del
2024 si calcola che gli assassinati siano stati più di
5.600. Tra questi quasi duecento anziani e leader religiosi vudù
di Port-au-Prince, fatti uccidere per vendetta da un capoclan
che li accusava di aver provocato, con un maleficio, la morte
del figlio. Nel paese regna il caos e la furia della criminalità non
risparmia neppure gli ospedali: in dicembre è stato incendiato
il Bernard Mevs, uno dei pochi centri di cura ancora
funzionanti.
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Honduras, la risposta di Xiomara Castro a Trump
(6/1/2025)
Con un discorso pieno di dignità, la presidente Xiomara Castro ha
risposto alle minacce di Donald Trump di cacciare dagli Usa
migliaia di immigrati irregolari. "Di fronte a un atteggiamento
ostile di espulsione di massa dovremmo considerare un cambiamento
nelle nostre politiche di cooperazione con gli Stati Uniti,
specialmente in campo militare dove senza pagare un centesimo
mantengono da decenni basi militari sul nostro territorio", ha
affermato Xiomara aggiungendo che in tal caso quelle basi
"perderebbero ogni ragione di esistere in Honduras". La presidente
si augura dunque che Trump "non assuma rappresaglie inutili contro
i nostri migranti, che in genere recano un grosso apporto
all'economia statunitense". Si calcola che circa 250.000
honduregni potrebbero essere deportati dagli Stati Uniti e il paese
- a detta del Ministero degli Esteri - non è in condizioni di
riceverli adeguatamente.
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Il ritorno del golpismo in America Latina
(27/12/2024)
Dietro un’apparente tranquillità democratica i governi
progressisti del continente sono sottoposti a continui tentativi di
destabilizzazione. Dopo la grande speranza dell’inizio del
millennio, quando l’America Latina mostrava ai popoli che un altro
mondo era possibile, la destra è tornata al potere in diversi paesi
e non lascia respiro a quelli non ancora allineati. E non a caso la
statunitense Conservative Political Action Conference si è
tenuta quest’anno a Buenos Aires, dove il presidente Milei ha
accolto gli esponenti dell’internazionale reazionaria.
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Per gli Usa il Nicaragua rimane "una minaccia"
(26/11/2024)
Il presidente Usa Biden ha prorogato per un altro anno l'ordine
esecutivo del 27 novembre 2018 che dichiara il Nicaragua "una
minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale e la
poltica estera" statunitense. La misura era stata giustificata
dalle accuse di violazione dei diritti umani durante le proteste di
sei anni fa nel paese, smantellamento dello Stato di diritto e
corruzione.
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LA MORTE DI HUMBERTO ORTEGA. Il 30 settembre
è morto a Managua l'ex guerrigliero del Frente
Sandinista ed ex comandante dell'esercito
Humberto Ortega Saavedra. Aveva 77 anni e soffriva
di problemi cardiaci. Da tempo si era distanziato
dalle posizioni del fratello Daniel, tanto che
l'attuale presidente lo aveva definito pubblicamente
"traditore" e lo aveva costretto agli arresti
domiciliari. |
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Cile, la destra sconfitta nelle regioni di Santiago e Valparaíso
(25/11/2024)
Nel ballottaggio del 24 novembre è fallito il tentativo della
destra di conquistare le due regioni più importanti. Nella Región Metropolitana del Gran Santiago
Claudio Orrego è stato rieletto governatore,
sconfiggendo il candidato di Chile Vamos Francisco Orrego. "Oggi ha
prevalso la moderazione sulla polarizzazione, la cooperazione sul
confronto e il dialogo sull'insulto", ha affermato il
vincitore. A Valparaíso è stato eletto per un secondo mandato
Rodrigo Mundaca, che ha superato per ampio margine l'ex
deputata conservatrice María José Hoffmann. Mundaca è membro del
Movimiento de Defensa por el Acceso al Agua, la Tierra y la
Protección del Medioambiente, un'organizzazione che lotta per
l'acqua come bene pubblico. Sia Orrego che Mundaca si presentavano
come indipendenti e, pur avendo l'appoggio dei partiti di governo,
in diverse occasioni hanno preso le distanze dalla politica del
presidente Boric.
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Sul
Cile v. anche:
Julia Chuñil: "Si me pasa algo ya saben quienes son los responsables" |
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Guatemala, nuova offensiva dei fiscales contro Arévalo
(17/12/2024)
Non si arresta la guerra della Fiscalía General,
guidata da Consuelo Porras, contro il governo di Bernardo Arévalo.
L'ultimo atto, in ordine di tempo, è avvenuto a fine novembre con
la decisione del giudice Fredy Orellana, su richiesta del capo
della Fiscalía contra la Impunidad, Rafael Curruchiche, di cancellare il
Movimiento Semilla (già precedentemente sospeso) per presunte
irregolarità nella sua iscrizione. In questo primo anno di mandato
Arévalo non è riuscito a ottenere le dimissioni di Porras, nominata
dall'ex presidente Giammattei (destra). Da notare che Porras, Curruchiche
e Orellana sono inseriti nella lista nera degli Stati Uniti
come "corrotti" e che i paesi dell'Unione Europea negano loro
l'accesso "per aver attentato contro la democrazia e lo Stato di
diritto" (sanzione ora rinnovata fino al gennaio 2026).
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Bolivia, si approfondisce lo scontro all'interno del Mas
(16/12/2024)
Lo scontro all'interno del Movimiento al Socialismo si
approfondisce, ponendo una seria ipoteca sulle possibilità della
sinistra nelle elezioni del 2025. Il 12 luglio
migliaia di persone sono scese in piazza "in difesa della
democrazia, l'unità e il futuro della Bolivia" e per esprimere il
loro appoggio al presidente Luis Arce dopo il tentato golpe di
giugno. In settembre migliaia di evistas hanno marciato da
Caracollo, nel dipartimento di Oruro, fino a La Paz per chiedere
l'iscrizione della candidatura di Morales alle presidenziali
(candidatura proibita dalla Costituzione). Il governo non ha ceduto alla
tentazione di usare la repressione e la prova di forza si è
conclusa in sostanziale parità. Il 27 ottobre Evo ha denunciato
che due camionette hanno tentato di bloccare l'auto su cui
viaggiava, esplodendo colpi d'arma da fuoco che hanno
ferito il suo autista. Dopo aver in un primo tempo attribuito
l'attentato allo stesso Arce, Morales ha poi responsabilizzato
dell'attacco la Dea statunitense.
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Raggiunto l'accordo tra Unione Europea e Mercosur
(7/12/2024)
Il vertice del Mercosur a Montevideo (5-6 dicembre) si è concluso
con un importante annuncio: dopo oltre vent'anni di trattative è
stato raggiunto l'accordo commerciale tra il blocco sudamericano e l'Unione
Europea. L'area di libero scambio tra le due regioni prevede
l'eliminazione progressiva del 92% delle tariffe doganali sui
prodotti esportati dal Sud America verso il Vecchio Continente e del 91%
su quelli in direzione opposta. "Creiamo un mercato di 700 milioni
di persone", ha affermato la presidente della Commissione Europea
Ursula von der Leyen, aggiungendo che l'accordo "riflette i nostri
valori comuni, il nostro impegno contro la deforestazione e per
l'attuazione degli accordi di Parigi". Ma non tutti in Europa
appaiono convinti dell'impronta ecologista di questo testo: se il Ppe è entusiasta, assai critici sono i
gruppi della Sinistra e dei Verdi. E si oppongono agricoltori e
allevatori, che temono la concorrenza di aziende sottoposte
a regole meno rigide per quanto riguarda l'uso di pesticidi nei
campi e di ormoni e antibiotici per il bestiame. Contrarietà è
stata espressa dalla Francia e forti riserve vengono da una parte
del governo italiano: questo potrebbe mettere in forse l'entrata in
vigore dell'intesa, che deve ancora ottenere il via libera del
Consiglio e del Parlamento Europeo.
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Uruguay, il Frente Amplio torna al governo
(29/11/2024)
Yamandú Orsi Martínez, candidato del Frente Amplio, ha vinto il
ballottaggio del 24 novembre e il primo marzo 2025 si insedierà
come nuovo presidente dell'Uruguay. Si concluderà così il governo neoliberista di Luis Lacalle Pou, del Partido Nacional (Blanco),
che ha approfondito le disuguaglianze e aumentato
la povertà nel paese. Orsi si è imposto con il 49,8% dei voti validi, contro
il 45,9% del suo avversario Alvaro Delgado, che si presentava come
continuatore dell'attuale esecutivo ed era appoggiato da tutto lo
schieramento di destra.
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Sull'Uruguay v. anche:
Tres claveles rojos para Sendic |
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Brasile, Bolsonaro denunciato per il tentato golpe del 2023
(24/11/2024)
Alla conclusione delle indagini sul tentato golpe dell'8 gennaio
2023, il 21 novembre la polizia federale ha denunciato 37 persone, tra cui Jair
Bolsonaro. Oltre all'ex presidente, nell'elenco figurano due
generali della riserva: l'ex capo di gabinetto ed ex ministro della
Difesa Walter Braga Netto e l'ex ministro per la Sicurezza Istituzionale Augusto
Heleno. Vi sono poi l'ex comandante della marina
ammiraglio Almir Garnier Santos, l'ex direttore dell'Agência
Brasileira de Inteligência Alexandre Ramagem, il presidente
del bolsonarista Partido Liberal Valdemar Costa Neto e
un argentino, l'imprenditore Fernando Cerimedo. Quest'ultimo era
incaricato della disinformazione: attraverso i social e le
piattaforme digitali facilitava la diffusione di fake news
e la sua consulenza non si è limitata al Brasile, ma si è estesa
alla campagna contro la riforma costituzionale cilena e a favore
dell'elezione di Javier Milei in Argentina. Tutti gli accusati
devono rispondere di "abolizione violenta dello Stato democratico di
diritto, colpo di Stato e associazione illegale".
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ELON MUSK CEDE DI FRONTE ALLA MAGISTRATURA BRASILIANA. L'8
ottobre il giudice Alexandre de Moraes ha autorizzato X,
dopo oltre un mese, a operare nuovamente in Brasile. Il social era stato
sospeso perché accusato di incitamento alla violenza e mancata cooperazione
nell'eliminazione di fake news. Per ottenere la revoca del
provvedimento Elon Musk ha
dovuto bloccare nove profili di simpatizzanti di Bolsonaro in cui
venivano diffusi discorsi di odio, pagare una multa di 28,6 milioni
di reais (5,2
milioni di dollari) e nominare un rappresentante legale nel paese. |
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Il blocco Brics+ e l'America Latina
(28/10/2024)
Dal 22 al 24 ottobre si è tenuto,
nella località russa di Kazan, il XVI Vertice del blocco Brics+.
Erano presenti i rappresentanti di 36 nazioni, nonché il segretario
generale delle Nazioni Unite António Guterres. Una chiara
testimonianza dell'interesse suscitato da questo germe di un mondo
multipolare, in grado di sviluppare istituti
alternativi per il commercio e la finanza internazionali e di
aggirare così le sanzioni statunitensi ed europee da cui molti sono colpiti.
All'inizio del 2024 ai cinque membri
storici, Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, si erano aggiunti Emirati
Arabi Uniti, Iran, Egitto ed Etiopia (l'Arabia Saudita non ha
ancora formalizzato la sua adesione). Anche l'Argentina avrebbe dovuto
far parte di questo gruppo, come completamento di un processo
iniziato durante la presidenza di Cristina Fernández. Ma l'attuale
capo dello Stato Javier Milei aveva già
preannunciato, ancor prima di vincere le elezioni, che il paese "sotto il
nostro governo non starà nei Brics" perché "non andremo ad
allearci con i comunisti".
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Addio ad Antonio Skármeta
(16/10/2024)
Si è spento a metà ottobre, a Santiago, lo scrittore cileno
Antonio Skármeta Vraníčić. Di lui si ricordano i romanzi: El
cartero de Neruda (nell'edizione italiana Il postino di
Neruda, da cui venne tratto il film Il postino,
interpretato da Massimo Troisi), Soñé que la nieve ardía,
El baile de la Victoria, Un padre de película. Fu
anche autore di racconti, libri per bambini, opere teatrali (una di
queste, El plebiscito, ispirò la pellicola No
diretta da Pablo Larraín). Non si cimentò mai con la poesia, anche
se ne sentiva il fascino, come spiegò una volta: "Sono tanto
ammiratore dei poeti che, se passate in rassegna le mie opere,
vedrete che nel cuore di questi racconti c'è un poema o qualche
situazione collegata alla poesia che scatena il dramma o rafforza
una relazione".
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