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Haiti, "Una situazione catastrofica" "Una situazione catastrofica": così la direttrice esecutiva dell'Unicef, Catherine Russell, ha definito la realtà di Haiti, sommersa da mesi in una crisi umanitaria senza precedenti. Bande criminali spadroneggiano commettendo i peggiori abusi, con violenze, mutilazioni e omicidi ai danni della popolazione indifesa, in particolare dei minori. Secondo dati dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, oltre 3.600 persone sono state assassinate nel corso del 2024. La metà degli abitanti del paese soffre di grave insicurezza alimentare e il numero di quanti hanno dovuto abbandonare le proprie case è già salito a 700.000. A questo già tremendo scenario si aggiunge la deportazione di massa che la confinante Repubblica Dominicana ha cominciato ad eseguire a partire dall'inizio di ottobre: il piano prevede l'espulsione ogni settimana, fino a fine anno, di oltre 10.000 haitiani che vi avevano trovato rifugio. È l'attuazione delle promesse elettorali del nuovo presidente, Luis Abinader, che a maggio ha preso possesso della sua carica. Non si tratta di una novità: secondo dati della Bbc, l'anno scorso gli espulsi furono circa 250.000 e nei primi sei mesi di quest'anno avevano già superato i 60.000. Del resto nel 2013 una sentenza del Tribunal Constitucional aveva privato della cittadinanza oltre 200.000 discendenti di haitiani, che pur risiedevano nel paese da quattro generazioni. La situazione di Haiti appare dunque sempre più drammatica, nonostante in aprile si sia insediato a Port-au-Prince il Conseil Présidentiel de Transition con l'obiettivo di preparare le condizioni per nuove elezioni. In questi pochi mesi la vita dell'organismo di transizione è stata alquanto travagliata: formalizzate le dimission di Ariel Henri, la presidenza a rotazione è passata prima a Edgard Leblanc Fils, poi in ottobre all'architetto Leslie Voltaire, che rappresenta il partito di Jean-Bertrand Aristide. Leblanc Fils però non ha voluto firmare il decreto relativo, adducendo accuse di corruzione contro altri membri del Consiglio. Quanto alla carica di primo ministro, inizialmente è stata assunta ad interim da Patrick Boisvert, fino alla nomina a fine maggio del medico Garry Conille, vicino all'amministrazione Usa, che aveva già ricoperto questo incarico per pochi mesi tra il 2011 e il 2012. La presenza nel paese della Missione Multinazionale di Appoggio alla Sicurezza (Mmas) sotto comando keniano non sembra in grado di riportare l'ordine, anche per la scarsità dei mezzi a disposizione. Attualmente la missione è composta da circa 430 persone: al contingente arrivato dal Kenia in giugno si sono aggiunti in seguito agenti delle Bahamas, del Belice e della Giamaica. Ma il nemico che hanno di fronte è potente e ben armato e non esita a compiere vere e proprie stragi, come quella avvenuta il 3 ottobre a Port Sondé, nel dipartimento di Antibonite: 115 civili inermi uccisi e decine feriti come rappresaglia per il rifiuto di alcuni conducenti di pagare un pedaggio imposto dalla banda locale. (25/10/2024) Articolo precedente: Emergenza umanitaria ad Haiti
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cura di Nicoletta Manuzzato |