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Ancora una volta l'Onu vota contro il bloqueo a Cuba

Il 30 ottobre, per l'ennesima volta, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è espressa a grandissima maggioranza (187 paesi) contro il blocco economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba. A favore naturalmente il rappresentante di Washington, con la sola compagnia di Israele e l'astensione della Moldavia. Il presidente argentino Milei avrebbe voluto schierarsi a fianco degli Usa, ma la sua indicazione è stata disattesa dalla ministra degli Esteri Diana Mondino, che per questo atto di indisciplina è stata immediatamente "licenziata".

E proprio il bloqueo è alla base della peggiore crisi energetica che ha colpito l'isola, rimasta interamente all'oscuro venerdì 18 ottobre, mentre imperversava l'uragano Oscar. Dopo un secondo apagón, l'energia elettrica tornava quasi dappertutto solo lunedì 21. Le cause: la carenza di combustibile, perché l'accesso al mercato internazionale del petrolio è limitato dalle sanzioni (che colpiscono anche il Venezuela, uno dei pochi alleati nella regione). Lo stesso avviene con i pezzi di ricambio necessari per far funzionare impianti vecchi, che abbisognano di costanti riparazioni. Già prima del 18 i cubani da varie settimane avevano dovuto far fronte a interruzioni non solo della luce, ma delle comunicazioni e della somministrazione dell'acqua potabile. Non è mancato però, in questi giorni difficili, l'aiuto del Messico, che ha inviato all'isola 400.000 barili di petrolio. Come ha affermato la presidente Claudia Sheinbaum, "nonostante le critiche" il governo messicano continuerà a offrire appoggio umanitario a Cuba, come ha sempre fatto fin dall'imposizione del blocco statunitense. (31/10/2024)

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato