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Informazioni dall'osservatorio brasiliano

Teresa Isenburg

Vorrei ricordare alcune prossime scadenze alle quali può valere la pena di prestare attenzione. Riassumo qualche informazione vista dall’osservatorio brasiliano su BRICS, elezioni amministrative brasiliane, Italia-Brasile.

BRICS. Dal 22 al 24 ottobre 2024 si terrà a Kazan in Russia il 16° vertice dei BRICS, associazione interstatale di partecipanti uguali nata nel 2006. Ai quattro paesi iniziali – Brasile, Russia, Cina, India - nel 2009 si è aggiunta l'Africa del Sud e nel 2024 Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, in totale dieci membri pieni. Al momento 32 paesi hanno confermato la partecipazione, di essi 24 con rappresentanti di leader di Stato; dei dieci membri permanenti, nove vedranno la presenza dei capi di Stato o di governo, per l'Arabia Saudita ci sarà solo il ministro degli Esteri. Ci saranno rappresentanti dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shangai, dell’Unione Economica Euroasiatica, ecc. oltre al segretario delle Nazioni Unite Guterres.

Nell’incontro verranno affrontati due blocchi di questioni già parzialmente elaborate in incontri settoriali che si sono svolti nei mesi passati. Fra questi, particolarmente importanti quello di agosto 2024, il forum internazionale dei municipi al quale sono state invitate 200 città, e quello di ottobre 2024 fra i ministri delle Finanze e i responsabili delle banche centrali. La direzione operativa dei BRICS è affidata con durata annua a un paese: nel 2024 la Russia, nel 2025 il Brasile e così via; la presidenza, indicata a rotazione da uno dei paesi fondatori, dell’importante NBD/Nuova Banca di Sviluppo abitualmente citata come Banca dei BRICS, ha una durata di cinque anni e al momento (da marzo 2023 a luglio 2025) spetta alla ex presidente del Brasile Dilma Rousseff, mentre la prossima sarà proposta dalla Russia. Il vertice che inizia fra pochi giorni con il tema “BRICS  e Sud globale: costruendo insieme un mondo migliore” prevede di affrontare due ordini di questioni. Sottolineo affrontare, il che non significa risolvere: da quello che capisco il coordinamento dell’incontro intende procedere con ponderazione e tempi adeguati, senza scadenze incalzanti: 1) definire i criteri in base ai quali i paesi si possono avvicinare al blocco come associati (modalità in parte differenti da quelle per membro pieno); 2) ridurre la dipendenza dal dollaro.

1) Ci sono diverse decine di paesi che hanno espresso l’interesse per associarsi ai BRICS (tra gli altri anche la Serbia che intravvede una alternativa all'Unione Europea). Ad essi viene chiesto di difendere la riforma dell’ONU incluso il Consiglio di Sicurezza; di avere relazioni amichevoli con i membri attuali (ciò che include Russia, Cina e Iran, mi permetto di notare); di non appoggiare sanzioni che non siano emanate dalle Nazioni Unite. Come si vede un elenco assolutamente e prioritariamente politico. Soprattutto esponenti della diplomazia, per esempio del Ministero degli Esteri del Brasile, aggiungono che bisogna vigilare a mantenere rappresentanze geografiche equilibrate.

2) Si valuta che i BRICS concentrino il 36% del pil globale, superando il G7 che raggiunge il 30%. Che fare per ridurre la dipendenza dal dollaro nel commercio fra i paesi del gruppo, nonché per rafforzare istituti finanziari alternativi a quelli esistenti come il FMI o la Banca Mondiale? Già ora le transazioni commerciali in monete nazionali fra i paesi BRICS superano quelle in dollari e in parte liberano dal cappio delle sanzioni. Ma l’unico strumento finanziario disponibile è la NBD/Nuova Banca di Sviluppo con sede a Shangai. Come discusso in modo approfondito nell’incontro economico di ottobre presieduto dal ministro delle Finanze della Russia, Anton Siluanov, si ipotizza un sistema di pagamenti alternativo al dollaro (BRICS Bridge), si accenna ad una moneta unica (circola il nome The Unit) per la quale necessitano regole chiare e non affrettate, si cominciano ad accettare alcune monete digitali.

Questo vertice sembra voler continuare la riorganizzazione degli equilibri internazionali che si impone in un mondo in cui l’Occidente non detiene più il dominio lungo un cammino che non sia quello militare, che al momento incendia e minaccia l’intera umanità e il suo oikos, la nostra terra. I BRICS, sembra a me, sono un progetto politico di spessore di cui non si può fare una lettura prevalentemente economica, come a volte mi pare faccia la grande stampa. Concludo con una nota che comunica ironia: Itamaraty/Ministero degli Esteri del Brasile, nelle indicazioni di viaggio per i giornalisti accreditati, ricorda che in territorio russo le carte di credito internazionali non sono accettate e che bisogna munirsi di denaro contante… Infine non posso non ricordare che il vertice si tiene nei luoghi della grande rivolta contadina del 1773-1774 di Pugacëv, che la limpida scrittura di Alexander Puškin ci impedisce di dimenticare.

Fonti: articoli vari in Agência Brasil, Brasil 247, Opera Mundi, sito del Ministerio de Assuntos Internacionais, Sputnik Brasil

Elezioni amministrative. Il 6 ottobre il primo turno delle elezioni amministrative nei 5565 municipi del Brasile ha dato un primo quadro politico complessivo della Federazione. Quadro che si completerà il 27 ottobre con il secondo turno per il ballottaggio dei sindaci in 52 comuni, fra i quali 15 capitali. Lo schieramento di centrodestra denominato centrão esce con forza, in particolare il partito PSD/Partito Socialdemocratico, l’area di sinistra è minoritaria a grande distanza, ma non in decadenza. Un quadro severo, il cui principale elemento positivo è l’indebolimento della destra estrema ed in particolare la sconfitta dei più simbolici candidati espressione del bolsonarismo. Riprendendo le parole di un'attenta giornalista, Tereza Cruvinel, “una volta di più i partiti sostenitori pragmatici del governo Lula (che escono rafforzati) si sono avvalsi di risorse pubbliche, attraverso emendamenti di bilancio, per irrorare le basi elettorali e riprodurre il comando locale, eleggendo sindaci dei loro partiti che li aiuteranno a rieleggersi nel 2016. Questo l’ingranaggio che sta alle spalle dei risultati di oggi”. Gli emendamenti di bilancio sono storni del bilancio federale che vengono destinati a singoli parlamentari o partiti per investimenti nei loro collegi. In un Parlamento con una maggioranza spostata fortemente a destra tali fondi sono cresciuti in modo spropositato e senza controlli.

Fonti: Teresa Cruvinel, Não è ora para auto-engano, mas não è caso para desespero …, Brasil 247 7.10.2024; Cespi News, Tacquino latinoamericano di Federico Nastasi, 15 ottobre 2024

Italia-Brasile. Negli ultimi mesi si verifica una certa presenza di delegazioni italiane in Brasile nella cornice delle iniziative (a mio parere a volte troppo agiografiche) per i 150 dell’immigrazione. Al viaggio ufficiale, piuttosto di basso profilo, del presidente Mattarella fra il 15 e il 19 luglio è seguito quello, iniziato il 9 ottobre, del ministro degli Esteri e vice primo ministro Tajani a San Paolo, il cui scopo era prevalentemente imprenditoriale. Infatti non ci sono stati contatti con il ministero degli Esteri il che, sembra a me, in questo momento è un po’ sorprendente. Non può sfuggire che diversa e di altro livello è stata la permanenza nell’Argentina del garbato Milei pochi giorni prima. A San Paolo Tajani ha soprattutto discusso, con il ministro della Casa Civile Rui Costa, il contenzioso che dura da oltre un decennio fra l'italiana Ternium e la brasiliana CSN/Compagnia Siderurgica Nazionale. Nel 2011 la multinazionale italiana dell’acciaio aveva acquisito oltre il 27% della brasiliana. Quest’ultima impugnava l’atto allegando che, dal momento che in tal modo Ternium conquistava il controllo dell’impresa, sarebbe stata necessaria una OPA/Offerta pubblica di acquisto, cosa non avvenuta. In un primo processo tale richiesta era stata respinta dalla giustizia, ma recentemente la terza sezione del Superiore Consiglio di Giustizia/SCJ dava ragione a CSN. Il governo italiano, già da maggio e di nuovo nei giorni scorsi, attraverso Tajani ha espresso preoccupazione e perplessità all’esecutivo brasiliano. Sembra che in prima persona Giorgia Meloni, al vertice dei leader del G20 che si terrà a Rio de Janeiro il 18 e 19 novembre, porrà il problema della sicurezza giuridica per gli investimenti. Peraltro in quei giorni il gruppo di lavoro del governo brasiliano, che ha costruito nei mesi passati il percorso del G20, intende mettere al centro degli incontri conclusivi la tassazione dei super ricchi per finanziare gli investimenti imposti dal cambiamento climatico e dalla transizione energetica e la lotta alla fame.

Ma in realtà, soprattutto nell’ultimo anno, la presenza italiana in Brasile e in particolare nello Stato di San Paolo è stata quella dell’Enel Brasil con il suo pessimo servizio. A novembre 2023, gennaio e marzo 2024 vasti e prolungati blackout hanno lasciato senza energia elettrica per giorni e giorni interi quartieri e milioni di abitanti nonché infrastrutture (illuminazione stradale, semafori ecc.) e servizi (scuole, ospedali, aeroporto, ecc.). L’11 ottobre altra interruzione per oltre due milioni di persone e mentre scrivo la situazione non è risolta ed anzi peggiora. Danni e disagi enormi, risarcimenti ridicoli. Inutile dire che la responsabilità viene attribuita al cambiamento climatico che produce forti piogge e venti, agli alberi che cadono, mentre la riduzione del personale degli ultimi anni e la distribuzione dei dividenti agli azionisti invece che l’impiego degli stessi nell’irrimandabile interramento della rete non vengono citati dall’impresa. Di nuovo si parla di ritirare la concessione. Urta ricordare che quando a giugno Lula è stato in Italia per partecipare al G7 l’amministratore delegato di Enel  (che controlla Enel Brasil e ne intasca i dividendi) Flavio Cattaneo ha sollecitato (e ahimè ottenuto) un incontro con il presidente per garantirsi il rinnovo della concessione. Certo in questi giorni qui non si è sentita la sua voce o un qualche segno di scusa.

Fonti: per il viaggio di Tajani, oltre ai pochi riferimenti sulla stampa brasiliana, ci sono notizie sul sito del Ministero degli Affari Esteri e nell'Agenzia Ansa. Interessante e informato Meloni discutirá com Lula o tema da segurança jurídica na cúpula do G20, em novembro | Brasil 247 13.10.2024

San Paolo, 19/10/2024

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato