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Brasile, il punto sul vaccino
In questo periodo surreale in cui ogni giorno la realtà supera
la fantasia, il Brasile oltrepassa i 200.000 morti e sfiora gli
otto milioni di contagiati. Il governo federale non ha un piano di
vaccinazioni, il ministro della Salute, generale in attiva, non dà
segno di iniziativa, un presidente è negazionista. Tuttavia in
questo paese, che spesso sorprende per le sue contraddizioni fra
capacità costruttrici e abissi di devastazioni, i due principali
istituti sieroterapici pubblici da mesi lavorano con tutto il
personale a ritmo intenso. La Fiocruz/Fondazione Oswaldo Cruz di
Rio de Janeiro collabora con Oxford e AstraZeneca e il Butantan di
San Paolo con la cinese Sinovac, entrambi con progetto di
produzione in loco. Alcuni Stati, come anche alcuni paesi
latinoamericani, portano avanti accordi per acquistare il vaccino
russo Sputnik. Oggi, nella giornaliera conferenza stampa del
governo di San Paolo sull’andamento epidemico, sono stati resi
pubblici i risultati della sperimentazione conclusa del vaccino
Coronavac. Nel corso dei mesi passati dalle autorità federali erano
stati posti non pochi intralci, trattandosi di un vaccino… cinese,
cosa che ha imposto qualche rallentamento. Si traduce il discorso
del direttore dell’Istituto Butantan, dottor Dimas Covas, che
permette di farsi un'idea delle caratteristiche del farmaco. Già
sono disponibili circa dieci milioni di dosi e si prevede un avvio
rapido di produzione. (T.I. 8/1/2021)
Discorso del dottor Dimas Covas, 7 gennaio 2021, nella
conferenza stampa del Governo di San Paolo nella sede dell’Istituto
Butantan www.saopaulo.sp.gov.br
Stiamo completando otto mesi di questa saga, è una saga di
lotta, lotta quotidiana, molte volte sanguinosa, molte volte contro
l’odio, contro l’incomprensione, contro la mancanza di visione di
che cosa è un vaccino in un momento di pandemia. Sono stati mesi di
intensa usura in una lotta di tutti noi che stiamo qui lavorando
per questo vaccino. Comincio il mio discorso ringraziando queste
persone che continuano impegnate nello sforzo di far arrivare il
vaccino al più presto. In aprile abbiamo preso la decisione di
iniziare questo processo di un vaccino studiato in Brasile e
presenteremo qui i dati, un vaccino che si sta producendo in
Brasile, nei nostri laboratori di Butantan. Molto emozionato, sono
grato a tutti quelli che hanno lavorato al vaccino, a tutti i
volontari che hanno partecipato a questo studio, ai centri di
studio che hanno condotto la sperimentazione in sedici centri.
Dobbiamo ricordare che un vaccino ha una funzione diversa in
situazioni normali e in situazioni epidemiche come l’attuale. Molte
persone criticano la velocità con cui stanno giungendo i vaccini,
ma in questo momento stiamo perdendo persone, stiamo buttando gente
negli ospedali. Un vaccino in questo momento viene per ridurre il
carico di malattia, per diminuire la gravità dei casi e per
impedire che le persone una volta infettatte dal virus sviluppino
la forma più grave della malattia. Lo studio è stato realizzato
dall’Istituto Butantan in collaborazione con sedici centri clinici
del Brasile in otto Stati e con l’accompagnamento degli organismi
internazionali. In Brasile hanno partecipato allo studio
d'efficacia del vaccino del Butantan 12.476 professionisti della
salute impegnati nella prima linea del Covid-19 fino al momento
attuale, ma continuiamo con volontari sopra i sessant'anni.
Che cosa ha di diverso dagli altri studi questo? Abbiamo
sperimentato su persone che sono quelle più esposte al virus, i
professionisti della sanità che lavorano direttamente con i
contagiati. Molti studi sono stati fatti con la popolazione
generale, noi abbiamo sfidato questi vaccini in un modo che altri
vaccini non hanno fatto. Tutti i volontari avevano un rischio
superiore di infezione, quindi questo vaccino è stato esposto a un
test fra i più difficili, sottoponendolo a un'incidenza di
infezione superiore a quella che altri vaccini hanno testato.
Quindi è la prova più dura a cui un vaccino contro il Covid-19 sia
stato sottoposto ed è uno studio molto dettagliato. Altri vaccini
sono stati testati sulla popolazione generale, anche questo vaccino
Sinovac è testato in altri paesi, come la Turchia e l’Indonesia,
sulla popolazione generale, quindi con altra incidenza.
Abbiamo fatto lo studio d'efficacia per gruppi di gravità secondo
la scala di progressione clinica dell’OMS. Risultati: le persone
che hanno ricevuto il vaccino, rispetto a quelle che non lo hanno
ricevuto, non hanno avuto nessun caso di Covid grave, cioè il
vaccino ha protetto al 100% in rapporto ai casi gravi. Ha protetto
anche al 100% nei casi moderati, cioè le persone esposte ad alto
rischio sono state protette contro casi gravi e moderati. Il
ricovero in ospedale è stato evitato, nessun volontario che ha
ricevuto il vaccino è stato ricoverato. In rapporto all’assistenza
ambulatoriale, di persone con sintomi, la coperura è stata del 78%,
la stessa per i casi leggeri. Che cosa questo significa nella
pratica? Stiamo evitando casi gravi, stiamo evitando casi moderati,
stiamo evitando il ricovero, stiamo riducendo l’assistenza
ambulatoriale e stiamo riducendo in modo significativo le
manifestazioni lievi. Insomma, un eccellente vaccino per il
momento, abbiamo bisogno che arrivi al braccio delle persone, che
venga applicato al personale sanitario, agli anziani in una prima
fase.
Oggi quindi abbiamo avuto una prima riunione con l’Anvisa/Agenzia
nazionale di vigilanza sanitaria per l’autorizzazione di uso
emergenziale e speriamo di poter iniziare formalmente le procedure.
Il vaccino del Butantan ha un'efficacia dal 78% al 100% dai casi
lievi a quelli gravi. E' l’unico disponibile oggi per controllare
la pandemia in Brasile. E’ fra i più sicuri. In Cina sono state
vaccinate oltre 700.000 persone. Stiamo assistendo a un fatto
storico, anche se nella storia del Butantan questo è relativamente
frequente. Il Butantan ha partecipato in modo attivo a tutte le
epidemie che abbiamo visto in questo paese, sempre in modo
pionieristico, in modo da portare ai cittadini rapidamente i
vaccini. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, è solo un giorno in
più in questa saga.
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Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |