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Brasile: messaggio del Segretario del PCdoB A pochi giorni dalle elezioni politiche generali in Brasile si traduce il messaggio del Segretario di politica e relazioni internazionali del PCdoB Walter Sorrentino, che fa il punto sulla situazione e invita i democratici e gli antifascisti a vigilare su quanto accade nella Federazione e a diffondere informazioni e appelli. (T.I.) Care compagne e cari compagni, condivido con voi la messa a punto del quadro politico-elettorale brasiliano, perché credo che non solo in Brasile, ma in tutto il mondo che lotta per sviluppo autonomo, pace e rafforzamento della multipolarità, i risultati del confronto avranno un ruolo molto importante. In Brasile stiamo vivendo un’elezione strategica per il futuro della democrazia, della sovranità nazionale e dei diritti della popolazione. Il 7 ottobre, nel primo turno, e il 28 ottobre nel secondo turno si affronteranno nelle urne forze di poli antagonisti di progetti per il paese. La campagna si sviluppa in ambiente di instabilità, in un tempo compresso e in mezzo a una forte giudiziarizzazione del percorso elettorale, un ambiente in cui emergono radicalizzazioni estremiste della destra e fattori intempestivi che possono alterare lo scenario. Al momento tutti i sondaggi fin qui compiuti indicano la cristallizzazione della tendenza per cui Jair Bolsonaro affronterà Fernando Haddad al secondo turno. Si batteranno un'estrema destra di carattere fascista, con Jair Bolsonaro candidato, e un polo di sinistra, con Fernando Haddad del PT/Partito dei lavoratori e Manuela d'Avila del PCdoB/Partito comunista del Brasile come candidata alla vicepresidenza. Vi è anche la candidatura di centro sinistra progressista con Ciro Gomes del PDT/Partito democratico laburista al terzo posto. Le candidature del centro destra e della destra liberale si sono polverizzate e stanno rimanendo fuori dal confronto, in particolare il PSDB/Partito della socialdemocrazia brasiliana, partito che ha conteso tutte le elezioni con noi dal 2002. Il PCdoB aveva lanciato Manuela come precandidata a presidente e si è battuto al massimo per l’unità delle candidature progressiste e per la convergenza programmatica fra praticamene tutta la sinistra politica e sociale del Brasile, proposito pienamente raggiunto con la nostra iniziativa e che lastrica il cammino per combattere in comune il secondo turno elettorale, rafforzati da ampi settori democratici e partitici. In questi ultimi dieci giorni di campagna fino al 7 ottobre denunciamo il fascismo della candidatura dell'estrema destra, ultraliberale e autoritaria, che promette un governo con maggioranza di militari nel Ministero. Jair Bolsonaro, ricoverato a seguito di una coltellata subita in un comizio, ha ancora molta resilienza elettorale, mobilizzando la rabbia contro la politica, la grande sensibilità contro la violenza (che promette di combattere con più violenza e autoritarismo) e forti strati popolari neopentecostalisti. Ma ha anche l’appoggio di importanti settori dell’establishment. Fernando Haddad e Manuela d'Avila sono stati indicati come candidati solo l’11 settembre. In due settimane hanno raggiunto il secondo posto nei sondaggi. Si tratta di una lista ancorata nella forza di Lula, sotto la leadership di Lula, che è allo stesso tempo il simbolo della resistenza e la memoria viva di un Brasile che ha avuto successo fin dalla sua vittoria nel 2002. Lula, sebbene prigioniero e violato nei suoi diritti politici, vincerebbe le elezioni certamente al primo turno, fatto riconosciuto da tutti. Anche nella condizione di prigioniero politico dal 7 aprile 2018, è attivo e dignitoso, come protagonista nella conduzione della campagna anche in queste condizioni estreme. L’altro perno di questo slancio è il Programma di governo che si contrappone a tutta l’impalcatura ultraliberale imposta al paese dopo l’impeachment della presidente Dilma Rousseff, che ha prostrato la nazione, ha abolito diritti sociali conquistati da decenni, ha venduto la patria e da allora ha prodotto la crisi politico-istituzionale del paese che ha approfondito la crisi economica e sociale. Il nostro Programma indica il superamento di questa grande crisi, che dà scacco al destino della nazione, attraverso il cammino della ripresa della crescita economica, dell’occupazione, del reddito per il consumo popolare e per stimolare l’economia in recessione. Il Programma ha per bussola un nuovo progetto nazionale di sviluppo, di carattere sovrano, democratico e di inclusione sociale. Il nostro messaggio centrale al popolo brasiliano, quindi, si trova in questo Programma che definisce campi e richiama la memoria dei migliori momenti della vita brasiliana, con i governi di Lula e Dilma Rousseff. Siamo prudentemente ottimisti che sì possiamo vincere la quinta elezione presidenziale consecutiva in Brasile. Molte sfide ancora si presentano. La più ingente e urgente è l’indicazione che solo il ripristino del patto democratico rotto con l’impeachment di Dilma Rousseff può creare le basi perché il paese superi la crisi. Senza di esso, il paese darà la vittoria ad un avventuriero impreparato, falsamente nazionalista, xenofobo, omofobico e che apertamente incita all’odio e all’intolleranza nelle relazioni sociali. In questo quadro le nostre forze devono allargarsi per associare tutti coloro che sceglieranno il lato della democrazia, in cui il popolo eleva il livello delle proprie lotte e senza il quale il popolo non raggiunge i suoi sacri diritti. Un ampio fronte antifascista sta prendendo corpo nella società civile e deve produrre forti effetti nei risultati della elezione. Ma non perdiamo di vista che la forza fondamentale per sostenere la democrazia è il popolo e la sua mobilitazione. Il PCdoB occupa le linee di fronte nella conduzione di questa grande campagna con coerenza, fermezza e sagacia politica e siamo orgogliosi del ruolo di Manuela d'Avila che si presenta come un grande nome del rinnovamento politico brasiliano a lato di Fernando Haddad. Siamo sempre grati agli sforzi, in varie parti del mondo, di tutte e di tutti, in particolare alle forze comuniste, socialiste, democratiche e progressiste internazionali per la solidarietà che hanno mostrato verso il Brasile e il nostro popolo, specialmente contro l'ingiusta pena che ha condannato il presidente Lula senza prove, calpestando lo stato di diritto nel paese, e che lo mantiene in carcere. Saremo ancora più grati se la pressione internazionale si potrà esprimere in questo periodo critico, dando notizia di questa situazione, diffondendola nei mezzi di comunicazione attraverso ampi manifesti di solidarietà, antifascisti e di speranza nella vittoria: solidarietà che anima il cuore dei brasiliani e della sinistra della nostra gente. Cordiali saluti, Walter Sorrentino (Segretario di Politica e Relazioni Internazionali del PCdoB27 - settembre 2018) Traduzione di Teresa Isenburg
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Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |