Latinoamerica-online.it

Cronaca del sequestro del prigioniero politico Lula

Teresa Isenburg

In base ad un processo di prima e seconda istanza presso i tribunali di Curitiba e Porto Alegre ampiamente riconosciuto illegale sia nelle procedure che nell’impianto accusatorio, in quanto privo di prove (nullum crimen sine actione), e a seguito della pronuncia del Supremo Tribunale Tederale/STF che gli ha negato l’habeas corpus con motivazioni anticostituzionali e giuridicamente “innovative”, Luiz Inácio Lula da Silva si è consegnato alla polizia federale la sera di sabato 7 aprile.

Durante il volo la radio dell’aereo militare della FAB/Força Aerea Brasileira ha subito interferenze che invitavano a defenestrare Lula dall’aereo. I cittadini che vigilavano sull’arrivo di Lula presso il commissariato della polizia federale di Curitiba sono stati attaccati brutalmente con bombe lacrimogene e manganelli, con diversi feriti fra cui dei bambini.

Martedì 10 aprile a una delegazione di nove governatori e tre senatori è stato impedito di visitare Lula. Mercoledì 11 aprile la polizia federale ha dichiarato il divieto di visite a Lula per l’intera settimana. Mentre esponenti delle istituzioni e avvocati si attivano per controllare le condizioni del sequestro, di fatto è imposto un regime di isolamento e una permanenza prolungata nelle celle di sicurezza del commissariato (le cui finestre si affacciano su un corridoio).

Tuttavia Lula è stato molto contento che domenica 8 aprile il  Corinthians abbia vinto la partita e mattina e sera gli giunge l’eco del saluto dei ragazzi e delle ragazze del MST/Movimento dei lavoratori senza terra, che si trovano nell’accampamento non lontano dal commissariato.

L’agire anticostituzionale di “servitori dello stato” infedeli trascina 210 milioni di cittadini nel baratro della distruzione dello Stato di diritto. Il virus del protofascismo in Brasile non rispetta i confini nazionali, è un pericolo grave che minaccia il sistema democratico internazionale e impone di essere vigili e attivi. (12/4/2018)

Fonti: Brasil de Fato, Brasil 247, Vermelho

 

Latinoamerica-online.it

a cura di Nicoletta Manuzzato