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Il 17 agosto l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i
Diritti umani delle Nazioni Unite ha comunicato alla Missione
permanente brasiliana a Ginevra l’accoglimento del ricorso dell’ex
presidente Lula del 27 luglio 2018, riscontrando l’esistenza di una
situazione di possibile danno irreparabile dei suoi diritti e
ingiungendo di ammettere la sua piena partecipazione alle elezioni
presidenziali. Non si tratta di ingerenza in affari interni, come
si è permesso di dire il ministro della Giustizia del governo
illegittimo, dal momento che il Brasile ha sottoscritto protocolli
internazionali cogenti. Gli alti gradi del potere giudiziario (le
cui responsabilità nel colpo di Stato sono gravissime), dalla
Procura Generale della Repubblica ai ministri del STF/Supremo
tribunale federale, abitualmente loquaci, tacciono. Il monopolio
dei mass media golpisti Rete Globo non ha dato la notizia. Si
traduce il comunicato e qualche commento. E adesso? La situazione
richiede una grande vigilanza perché quello che avviene in una
giovane democrazia in costruzione di un grande paese occidentale ci
riguarda direttamente.
(T.I. 17/8/2018)
Dalle Nazioni Unite un appoggio a Lula Ufficio dell’alto commissario per i diritti umani Palazzo delle Nazioni 1211 Ginevra 10, Svizzera www.ohchr.org tel + 41 22 917 9895 – fax + 41 22 917 9008 – e-mail petitions@ohchr.org Il Segretariato delle Nazioni Unite, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani saluta la Missione Permanente del Brasile presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e ha l’onore di trasmettere, a fini informativi, la petizione degli avvocati e la richiesta per misura interinale presentata il 27 luglio 2018 a riguardo del comunicato nº 2841/2016, presentato al Comitato per i Diritti Umani per analisi alla luce del Protocollo Facoltativo referente al Patto Internazionale di Diritti Civili e Politici a favore del sr. Luiz Inácio Lula da Silva. Il Comitato, attraverso il suo Relatore Speciale sui Nuovi Comunicati e Richieste per misure interinali, ha valutato le accuse dell’autore datate 27 luglio 2018 e ha concluso che i fatti riferiti indicano l’esistenza di possibile danno irreparabile ai diritti dell’autore previsti dall’articolo 25 del Patto. Quindi, essendo il comunicato dell’autore sotto esame del Comitato, conformemente alla regola processuale n. 92, il Comitato richiede alla Stato-Parte l’adozione di tutte le misure necessarie per assicurare che il richiedente usufruisca ed eserciti tutti i suoi diritti politici mentre si trova in prigione, nella qualità di candidato alle elezioni presidenziali del 2018, ciò che include l’accesso adeguato alla stampa e ai membri del suo partito politico; richiede anche che lo Stato-Parte non impedisca all’autore di concorrere alle elezioni presidenziali del 2018 fino a quando tutti i ricorsi presentati contro la sentenza condannatoria siano giudicati in processi giudiziari giusti e la sentenza non sia passata in giudicato. Questa sollecitazione non indica che il Comitato sia giunto ad una decisione al riguardo della questione attualmente in esame. 17 agosto 2018 Dichiarazioni Gli avvocati di Lula, Valeska Teixeira Zanin Martins e Cristiano Zanin Martins, hanno così commentato l’accoglimento della richiesta da loro presentata, insieme all’avvocato Geoffrey Robertson QC il 25 luglio 2018. Lo Stato brasiliano è tenuto a rispettare il dettato delle Nazioni Unite in quanto "attraverso il Decreto legislativo 311 il Brasile ha incorporato nell’ordinamento giuridico nazionale il Protocollo Facoltativo che riconosce la giurisdizione del Comitato per i Diritti Umani dell’ONU e l’obbligatorietà delle sue decisioni. Di fronte a questa nuova decisione, nessun organo dello Stato Brasiliano potrà presentare alcun ostacolo a che l’ex presidente Lula possa concorrere alle lezioni presidenziali 2018". L’avvocato Geoffrey Robertson QC ha dichiarato: "È molto raro che l'ONU entri in azione prima che un processo sia concluso, lo fa solo in caso di danni irreparabili. È chiaro che Lula è stato sottoposto ad una situazione inammissibile. Lo Stato è obbligato ad applicare l’ingiunzione e ad assicurare la partecipazione alle elezioni. La comunità internazionale è preoccupata di garantire un processo giusto". Fonte: Brasil 247 Traduzioni e introduzione di Teresa Isenburg
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Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |