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Brasile, il giudice Moro giudicato non imparziale

Teresa Isenburg

Il 23 marzo 2021 la 2ª classe del Supremo Tribunale Federale ha dichiarato il legittimo sospetto nei confronti dell’ex giudice Sérgio Moro nel processo contro l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel tribunale di Curitiba. L’8 marzo 2021 il ministro del STF/Supremo Tribunale Federale Luiz Edson Fachin aveva accolto una richiesta di habeas corpus della difesa di Lula e dichiarato la 13ª Sezione federale del tribunale di Curitiba incompetente a giudicare le cause dell’ex presidente, annullando le sue condanne e ordinando la rimessa degli atti alla Giustizia del Distretto federale. Come conseguenza Fachin aveva dichiarato decaduta un'altra richiesta di habeas corpus che concerneva il legittimo sospetto verso l’ex giudice Sérgio Moro. L’intenzione era di “sacrificare” le condanne di Lula per cercare di salvare la “Lava Jato”, ammettendo l’incompetenza del tribunale per non dover ammettere il sospetto del giudice. La manovra non ha funzionato perché il presidente della 2ª classe, ministro Gilmar Mendes, ha messo il processo in calendario e così si è giunti alla sentenza del 23 marzo.

A questo punto l’ex presidente Lula è libero da condanne, recupera i diritti politici mentre il giudice Moro viene giudicato sospetto, cioè non imparziale. Tutta l’enorme impalcatura giudiziaria manipolata, messa in piedi per togliere l’ex presidente Lula dalla scena politica e con lui screditare le forze democratiche di sinistra, crolla e viene confermato che si è trattato di una vasta trama eversiva che ha aperto la strada ad abusi e illegalità di tutti i tipi fino all'elezione, grazie all'eliminazione fraudolenta di possibili candidati, di forze anticostituzionali alla Presidenza della Repubblica. Questi cinque anni di devastazione hanno danneggiato molto il paese e i cittadini. Il sopraggiungere della pandemia, incentivata invece che combattuta dai massimi responsabili dell’esecutivo federale, semina morte, sofferenza, povertà enormi. È cosa della massima importanza e un risultato di rilevanza estrema che l’involucro giudiziario falsamente probatorio sia stato smontato, mettendo a nudo l’eversione politica anticostituzionale compiuta utilizzando segmenti deviati del potere giudiziario. Per adesso è stato riconosciuto sospetto un burattino, sarà importante colpire i burattinai.

Gli avvocati della difesa di Lula hanno dichiarato: Il sospetto oggi riconosciuto dal STF è storico e conferma ciò che presentiamo dal 2016. È storico e rende vigore allo Stato di Diritto e al debito processo legale … La decisione pronunciata oggi rafforza il Sistema di Giustizia e l’importanza del debito processo legale. Speriamo che il giudizio realizzato oggi dalla Suprema Corte serva da guida perché ciascuno e tutti i cittadini abbiano diritto a un processo giusto, imparziale e indipendente, così come assicurato dalla Costituzione della Repubblica e dai Trattati Internazionali che il Brasile ha sottoscritto e ha l’obbligo di rispettare. Cristiano Zanin Martins/Valeska T. Z. Martins

Fonte: sito di ConJur

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato