Latinoamerica-online.it |
Le prime settimane del governo Bolsonaro Vorrei provare a dare brevemente conto delle prime settimane del governo Bolsonaro. Cosa non facile perché fatti diversi si giustappongono e contraddizioni si accavallano. A questo va aggiunto che la Camera eletta nell'ottobre 2018 inizierà l’attività il 1° febbraio 2019 e solo allora si conoscerà il suo agire politico. Cercherò quindi di riunire alcune informazioni sui seguenti punti: 1) le pesanti indagini giudiziarie sul clan Bolsonaro; 2) prese di posizione in politica estera; 3) misure relative ai lavoratori in materia salariale e di previdenza; 4) liberalizzazione delle armi per i cittadini. Negli ultimi giorni due fatti dai contorni lugubri hanno, fra gli altri, colpito il Brasile: il cedimento della diga di contenimento della società mineraria Vale a Brumadinho/Belo Horizonte, con centinaia di lavoratori morti. Difficile non associare l’accaduto alla privatizzazione del grande gruppo nel 1997. E, su altra scala, la rinuncia al terzo mandato parlamentare di Jean Wyllys del PSOL di Rio de Janeiro e la scelta della via dell’esilio a seguito delle prolungate e pesanti minacce di morte alle quali le autorità non hanno posto alcun argine. Anche in questo caso, difficile non collegare tale scelta al clima liberticida che ha investito il Brasile. Come sempre lo farò attingendo ad articoli dei blog indipendenti ed eventualmente della grande stampa brasiliana. (T.I. 27/1/2019) 1) IL COINVOLGIMENTO NELLE MILIZIE
In uno scenario surreale per una rozzezza che è difficile
definire politica, si è abbattuto sul neopresidente e sui figli un
ciclone il cui impatto non è facile prevedere. Le indagini della
procura di Rio de Janeiro hanno portato alla luce un collegamento,
corredato da molte prove fattuali, con i legami strettissimi del
figlio di Bolsonaro, Flavio, oggi senatore, con l’oscuro mondo
delle milizie paramilitari formate da elementi, in servizio o nella
riserva, di corpi di sicurezza di Rio de Janeiro che si sono
arrogati il controllo illegittimo e illegale del territorio con
l’estorsione e il terrore. Tali milizie sono considerate artefici
dell’assassinio della consigliera comunale del PSOL Marielle
Franco, un assassinio troppo visibile politicamente per poter
essere nascosto o depistato come i molti altri che colpiscono la
povera gente. Come cercare di riassumere in modo comprensibile
questa orribile commistione? Sul sito del giornalista Luis Nassif
https://jornalggn.com.br/luisnassif - alle
rubriche Xadrez del 20 e del 22 gennaio 2019 - ricostruzioni
puntuali danno un quadro complessivo. Ne traduco alcuni passi.
(T.I.)
Scacchiere della fine del governo Bolsonaro Il 7 gennaio 2018 il quotidiano Folha de São Paulo lanciò i primi sospetti su Flavio Bolsonaro (figlio di Jair). Identificò 19 sue operazioni immobiliari a Rio… Le indagini inesorabilmente porteranno ai legami dei Bolsonaro, in particolare di Flavio, con affari oscuri dietro ai quali vi è buona probabilità che ci siano le milizie di Rio… Al centro è l’Operazione Quarto Elemento. Lanciata il 25 aprile 2018 dal Pubblico Ministero statale (di Rio), era destinata a disarticolare la maggiore milizia dello Stato, attiva nella zona ovest di Rio, il cui principale obiettivo è l’estorsione … Vennero arrestate 34 persone, due delle quali guardie del corpo di Flavio Bolsonaro nella campagna del 2018, mentre tre poliziotti militari arrestati avevano ricevuto menzioni di elogio da Flavio nella sua posizione di deputato statale (eletto per la prima volta nel 2003)… L’Operazione Quarto Elemento si diede in piena campagna elettorale… ma le informazioni vennero soffocate per non influenzare le elezioni a favore della candidatura di Fernando Haddad…. Le fughe di notizie (attuali) probabilmente provengono dallo stesso Pubblico Ministero statale di Rio, che da tempo si è reso conto dell’ampiezza del coinvolgimento dei Bolsonaro con le milizie… Questo processo avrà conseguenze sulle istituzioni. (Luis Nassif) Fonte: https://jornalggn.com.br/luisnassif e www.revistaforum.com.br 20/1/2019 Scacchiere dell’anello perduto che lega Flavio Bolsonaro a Marielle Questa mattina (22 gennaio) è stata lanciata l’Operazione Intoccabili del Rio das Pedras, che mira a una delle maggiori milizie dello Stato di Rio. Secondo le prime informazioni si sarebbe arrivati all’Ufficio (Escritorio) del Crimine, braccio armato dell’organizzazione specializzato in assassinii su commissione… Il personaggio chiave nella saga delle milizie è il capitano Adriano Magalhães da Nóbrega, indicato come capo dell’Ufficio… Da almeno sei mesi il gruppo che indaga sulla morte di Marielle Franco è persuaso che sia stato lui l’autore degli spari che hanno ucciso la consigliera comunale… Il consigliere Marcelo Siciliano è indicato come l’uomo che ha ordinato la morte di Marielle… Zinho, capo di milizia, arrestato nell’Operazione Quarto Elemento, è indicato come il mediatore che ha preso accordi con l’assassino… Al momento emergono queste correlazioni con i Bolsonaro:… Siciliano è il consigliere autore della legge che ha autorizzato la costruzione di un tempio di cinque piani della Chiesa Battista Attitudine, nella Barra da Tijuca, frequentata dai coniugi Jair Bolsonaro dopo che la moglie Michele aveva rotto con il pastore Silas Malafaia (della denominazione Vittoria in Cristo legata all'Assemblea di Dio). Là Jair è apparso subito dopo le elezioni (durante le quali non era mai uscito di casa per motivi di salute), ha pregato, è rimasto in ginocchio e ha attribuito la sua vittoria a Dio, secondo un resoconto della Folha de São Paulo. Il capitano Adriano è stato elogiato negli encomi periodici che Flavio dedicava a miliziani violenti, mentre la madre e la moglie dello stesso… erano funzionari del gabinetto di deputato statale di Flavio… Inoltre due poliziotti militari arrestati, membri della milizia, lavoravano come sue guardie del corpo, una loro sorella era tesoriera del PSL (Partito social cristiano di Bolsonaro)… E inoltre vi è un aumento patrimoniale di denaro malamente spiegato. (Luis Nassif) Fonte: https://jornalggn.com.br/luisnassif 22/1/2019 2) PRESE DI POSIZIONE IN POLITICA ESTERA Gli indirizzi di politica estera del governo Bolsonaro si sono subito caratterizzati per alcune scelte che hanno innescato contraddizioni non da poco. In primo luogo la dichiarazione di riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele con relativo trasferimento dell’ambasciata. Il premier dello Stato di Israele Benjamin Netanyahu è stato l’ospite d’onore dell’insediamento di Bolsonaro il 1° gennaio, imponendo misure di sicurezza pesanti. La dichiarazione accoglieva una richiesta dei movimenti evangelici che hanno appoggiato la campagna di Bolsonaro e che hanno ottenuto concessioni enormi per la TV Record del vescovo Edir Macedo della Igreja Universal do Reino de Deus; questa ultima opzione ha aperto una dissonanza con la Rete Globo che al momento (per quello che si può capire) ha preso le distanze da Bolsonaro, come pure con alcuni grandi quotidiani (Folha de São Paulo e O Estado de São Paulo). Non va tuttavia dimenticata l’informazione anti Haddad e pro Bolsonaro di tutti questi media durante le elezioni. Le posizione di allineamento alle richieste destabilizzanti di Israele hanno già portato a conseguenze con i paesi arabi del golfo, ad esempio con la cancellazione di buona parte delle importazioni di proteine avicole da parte dell'Arabia Saudita. Altro punto della politica estera è stata la dichiarazione della possibile concessione agli USA di una base militare. Infine, continuando l’indirizzo del governo Temer, ininterrotta è stata l’istigazione all’eversione contro il legittimo governovenezuelano, anche con affermazioni belliciste. Su tutti questi punti i molti rappresentanti delle forze armate nell’esecutivo hanno assai rapidamente avanzato pubblicamente dei distinguo e posto dei paletti. E il controllo dei militari sul governo è forte e consapevole. Quale la politica estera dell’Italia verso il Brasile? È una domanda alla quale è bene che le forze politiche italiane cerchino di dare una risposta. (T.I.) 3) MISURE RELATIVE AI LAVORATORI La diminuzione del salario minimo mostra per chi Bolsonaro governerà La decisione del presidente Jair Bolsonaro di adottare come prima misura del suo governo la diminuzione del salario minimo non sorprende… La prima misura concreta firmata, dunque, ha strappato a pensionati e lavoratori parte del salario a cui avrebbero avuto diritto nel 2019. Il bilancio approvato dal Congresso Nazionale prevedeva un salario minimo mensile di R$ 1006,00, ma il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 1° gennaio fissava 998,00 R$, otto in meno del previsto. Secondo le informazioni del Dieese/Dipartimento intersindacale di statistica e studi socioeconomici, il salario minimo serve come riferimento per il reddito di circa 48 milioni di lavoratori in Brasile. Secondo la Costituzione del 1988 il salario minimo serve anche come riferimento dei diritti della sicurezza sociale che includono previdenza, assistenza sociale e disoccupazione. Sempre secondo i calcoli del Dieese il salario minimo “necessario” a novembre 2018 per le spese di una famiglia di quattro persone per alimentazione, abitazione, salute, educazione, abbigliamento, igiene, trasporto, svago e previdenza sarebbe di R$ 3959,98 al mese. (Cláudio Gonzalez) Fonte: Portal Vermelho 2/1/2019 con agenzie PEC/300: la nuova minaccia ai diritti sindacali Il 9 gennaio la Commissione Costituzione, giustizia e cittadinanza/CCJ della Camera dei deputati ha dato parere favorevole all'ammissibilità della PEC 300/2016. Essa altera l’articolo 7° della Carta Costituzionale riducendo i diritti sindacali al di là di quelli già modificati o estinti dalla cosiddetta “riforma” del lavoro del governo Temer (novembre 2017). Le modifiche proposte allungano la giornata di lavoro fino a dieci ore, mantenendo il limite già fissato di 44 ore settimanali… Si prevede il riconoscimento del prevalere di convenzioni e accodi collettivi di lavoro sulle disposizioni di legge. Si intende anche intralciare ulteriormente l’accesso del lavoratore alla Giustizia del lavoro. Secondo il testo il tempo di prescrizione per aprire un’azione sindacale, che oggi è di due anni per lavoratori urbani e rurali, dopo la fine del contratto di lavoro scende a solo tre mesi con l’obbligo di passare per una commissione di conciliazione previa. Fonte: Lo smantellamento del Ministero del lavoro* Il Ministero del lavoro è stato estinto e le sue competenze e funzioni distribuite in altri ministeri con una doppia finalità: facilitare l’incentivazione delle cosiddetta riforma del lavoro e depotenziare la fiscalizzazione che l’entità svolge… La dispersione delle competenze del Ministero del lavoro fra diversi ministeri e segreterie porterà una grave perdita di importanza dei temi del lavoro in ambito governativo, aggravati dalla mancanza di coordinamento, scarsità di mezzi, coerenza ed efficacia. (Antônio Augusto Queiroz, giornalista direttore del DIAP/Dipartimento intersindacale di consulenza parlamentare) *COMPOSIZIONE DEL GOVERNO. Altri Ministeri hanno visto le loro attribuzioni riviste: il Ministero della donna, della famiglia e dei diritti umani (questi ultimi in precedenza erano separati) è competente anche per la Funai/Fondazione nazionale dell’indio; la titolare Damares Alves, pastora neopentecostalista, non disdegna di sottrarre i bambini alle famiglie delle comunità indigene, incluse quelle alle quali è assicurato l’isolamento, per “proteggerli”… Al Ministero della giustizia è stato aggiunta la denominazione di Sicurezza pubblica che consente la subordinazione della polizia federale: il titolare è il giudice di prima istanza di Curitiba Sérgio Moro, l’”eroe” che ha imprigionato l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva senza prove e in disprezzo delle procedure giudiziarie. La delimitazione delle terre indigene è stata passata dall’ex Ministero della giustizia a quello dell’agricoltura, affidato alla ministra Teresa Cristina, esponente dell’aggressivo agrobusiness del Mato Grosso do Sul e già nota per la “direttiva dei veleni”, che innalza il tetto autorizzato per l’utilizzo di biocidi in agricoltura. Al banchiere Paulo Guedes, già responsabile del settore finanziario del gruppo Suzano, è consegnato il Ministero dell’economia che ha assorbito pianificazione e industria e commercio. L’ambiente è affidato a Ricardo de Aquino Salles, condannato per avere modificato in modo fraudolento i confini dell’area di protezione ambientale del fiume Tiete quando era segretario dell’ambiente dello Stato di San Paolo. E adesso dovrà gestire l’immane catastrofe idraulico mineraria di Brumadinho/Minas Gerais. Insomma, il modello è quello della volpe a guardia del pollaio. In realtà chi detiene i posti chiavi del governo sono cinque militari: sicurezza delle istituzioni, miniere ed energia, segreteria del governo, difesa (sic!), scienza e tecnologia, educazione (sic!), oltre al vicepresidente, mentre molti sono gli esponenti delle forze armate al secondo livello delle cariche esecutive.
Attacchi ai lavoratori e confusioni iniziali del nuovo governo Bolsonaro, oltre a liquidare il Ministero del lavoro, ha collocato il movimento sindacale sotto la supervisione del Ministero della giustizia e sicurezza pubblica, criminalizzando di fatto le entità dei lavoratori. Continua a elaborare una riforma della previdenza pregiudiziale ai contribuenti e lucrativa per gli imprenditori. (Carlos Pompe)
Il governo crea un deficit falso per distruggere la previdenza pubblica L’obiettivo di Paulo Guedes e Jair Bolsonaro con la cosiddetta “riforma della previdenza” è solo togliere diritti dei lavoratori ed eliminare una delle più importanti conquiste del sindacalismo brasiliano. Vogliono trasferire risorse dei pensionati al sistema finanziario. E per convincere il paese dei loro propositi, il governo e alcuni mezzi di comunicazione sostengono che la previdenza pubblica è deficitaria e insostenibile. Nulla di più lontano dalla verità. La previdenza è sempre stata e continua ad essere in positivo… Nell'edizione relativa al 2017 della “Analisi della sicurezza sociale” la ANFIP/Associazione nazionale dei revisori fiscali della previdenza dimostra che, per fabbricare il “deficit” che il governo propaganda, è stato necessario tralasciare diverse entrate della previdenza e accrescere le spese… Inoltre il governo ha inserito illegalmente come spese della previdenza spese che non le competono. Come quelle del regime separato dei dipendenti pubblici o dei militari. Regimi che non fanno parte del sistema di previdenza. Sono state anche omesse diverse entrate. (seguono dati puntuali). (João Goulart Filho) In chiusura dell’articolo João Goulart Filho, figlio del presidente deposto e costretto all’esilio dal colpo di Stato militare del 1964 e morto in un incidente oscuro nel 1976, ricorda che Jango con la legge nº 4.130, del 28 agosto 1962 eliminò il vincolo di 35 anni di contributi (30 per le donne) e 55 anni di età in un paese in cui la speranza di vita era di 54 anni. Misura modificata con il fattore previdenziale del governo di Fernando Henrique Cardoso nel 1999 e di nuovo in tempi recenti. Fonte: sito Hora do Povo 19/1/2019 Per chi volesse informarsi ulteriormente sulla politica previdenziale che si cerca di impiantare in Brasile può essere utile consultare l’articolo “Il bilancio 2019 rivela che il buco è prodotto dalla spesa per il debito pubblico”, di Rodrigo Avila e Maria Lucia Fattorelli, coordinatrice nazionale dell’associazione di Revisione cittadina del debito, su Monitor Mercantil del 18 gennaio: inutile dire che le somiglianze con l’Italia non mancano. 4) In questo contesto di una logica e di una pratica di lunga data di utilizzo e organizzazione di corpi illegali e privati per esercitare la violenza e imporre i propri interessi si inserisce anche la scelta di avviare a metà gennaio l’iter per la flessibilizzazione e la liberalizzazione del possesso di armi da parte della popolazione. Un incitamento alla violenza portatrice non certo di sicurezza, ma di caos e repressione. Anche su questo punto le discordanze con il settore militare sono forti. Traduzioni e introduzione di Teresa Isenburg
|
Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |