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Ricordando Domenico Losurdo a un anno dalla morte Il filosofo e storico Domenico Losurdo (1941-2018) ha tenuto per diversi lustri incontri, seminari e lezioni in Brasile, dove molte delle sue opere sono state tradotte e hanno avuto una vasta diffusione. A distanza di un anno dalla sua morte, in Brasile si ricorda il contributo importante della sua elaborazione teorica e delle sue ricerche con la ripubblicazione di una sua intervista del 2017 sulla situazione internazionale che può essere agevolmente consultata online. (T.I. 4/7/2019) Wevergton Brito Lima, editor do i21 Domenico Losurdo, importante intellettuale comunista italiano, moriva il 28 luglio 2018, un anno fa. Nel 2017 Losurdo, in uno dei suoi diversi viaggi in Brasile per la presentazione del suo libro Guerra e Rivoluzione (presso la casa editrice Boitempo), aveva rilasciato una serie di interviste. In particolare i giornalisti André Ortega e Pedro Marin della Revista Opera pubblicarono in tre parti tali colloqui: "Il mondo vive una lotta contro la nuova controrivoluzione coloniale", "Gli Usa non hanno mai rinunciato ufficilmente alla Dottrina Monroe", "Essere a favore della rivoluzione non è solo un sentimento". Si ripubblicano le tre parti riunite, in omaggio a un combattente di grande talento nella lotta delle idee, un amico del Partito Comunista do Brasil, ma anche e soprattutto per ricordare il modo arguto e molto attuale della "analisi concreta della situazione concreta" dello scenario internazionale che Losurdo ha sviluppato. Secondo Walter Sorrentino, segretario di Politica e Relazioni Internazionali del PcdoB, che ha suggerito la ripubblicazione di tali interviste, Losurdo si posiziona "da un punto di vista rigorosamente marxista e rivoluzionario, penetrante e conseguente nell'analisi dei fenomeni della sua epoca". Fenomeni che continuano ad avere grande impatto nell’attuale scenario geopolitico.
In marzo/aprile 2017, al momento della pubblicazione originale del
testo sotto indicato, Losurdo avvertiva che l’offensiva
conservatrice su scala mondiale significava "un altro tentativo di
sviluppare una controrivoluzione coloniale". Già nel 2017, prima che gli Usa avviassero attacchi massicci per colpire la capacità di innovazione tecnologica della Cina, l’intellettuale italiano affermava che "il tenativo della Cina, oggi, di rompere il monopolio occidentale sull’alta tecnologia è la continuazione della rivoluzione anticoloniale". Così, nella distinzione fra sinistra e destra, Losurdo indica due punti di riferimento: la posizione di fronte del neoliberismo e "l’altro punto è la questione del pericolo di una grande guerra, della guerra neocoloniale, come la guerra contro la Libia, l’Irak, la Jugoslavia, la Siria; tutte guerre neocoloniali. E se un partito difende queste guerre, non può essere di sinistra, è di destra". Per essere conseguente con tale analisi la sinistra, secondo Losurdo, deve avere la capacità di capire ciò che è in gioco e seguire una propria strada, ponendo al centro della propria tattica la questione nazionale e al centro del bersaglio il nemico principale, l’imperialismo statunitense e le sue azioni. "Non vi è egemonia se non prendiamo in considerazione la questione nazionale, solo il partito che prende in considerazione la questione nazionale è capace di sviluppare egemonia (…) Se guardiamo le opere di Marx ed Engels, in molti di tali lavori vi è la questione nazionale, in Polonia, in Irlanda e in altri paesi, nel mondo coloniale. Perché? Si tratta di una loro distrazione? No! La rivoluzione deve prendere in considerazione la situazione concreta, e le situazioni concrete sono le differenti situazioni nazionali". Le interviste sono consultabili sul sito: https://i21.org.br/visao-global/domenico-losurdo-o-imperialismo-e-o-maior-inimigo-da-democracia/ Fonte: https://waltersorrentino.com.br Organizzazione e traduzione di Teresa Isenburg
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Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |