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Negli ultimi giorni anche in ambito italiano (come da tempo in altri paesi e giornali) sono apparse informazioni relative al Brasile stravolto dal colpo di Stato del 31 agosto 2016 e in particolare alla condizione di prigioniero politico dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, incarcerato illegalmente dopo un processo senza prove. Giovedì 26 luglio l’eurodeputato Roberto Gualtieri ha visitato in carcere Lula in nome della socialdemocrazia dell’Europarlamento e ha fatto dichiarazioni puntuali sull'irregolarità del processo;; giovedì; 2 agosto papa Francesco ha ricevuto l’ambasciatore Celso Amorim, già ministro degli Esteri e della Difesa dei governi Lula e Dilma; il giorno successivo ancora Francesco ha ricevuto il rappresentante per i diritti umani delle Nazioni Unite e componente della Commissione nazionale della verità (CNV, www.cnv.gov.br) Paulo Sergio Pinheiro, Matinette Silva madre della consigliera comunale di Rio de Janeiro assassinata Marielle Franco, la pastora luterana Cibele Kuss in rapprentanza del Coordinamento delle chiese cristiane del Brasile e la giurista Carol Proner, autrice di commenti alle sentenze contro Lula e Dilma. Infine il 3 agosto su Repubblica pag. 8 è uscita un'intervista a Lula in carcere di Daniele Mastrogiacomo. Intanto in Brasile lentamente gli alti livelli del potere giudiziario riprendono a funzionare dopo l’interruzione delle ferie di luglio e dovranno assumere decisioni relative a Lula, dal momento che il tempo è tiranno e non è possibile tergiversare all’infinito. Come ha dichiarato il deputato del PT/Partito dei lavoratori Wadih Damous: "ho appena visitato il Presidente Lula. È candidato alla Presidenza. Haddad è stato scelto come vice. Lula non sarà candidato solo se la giustizia straccerà la Constituzione. Lula non scambia la sua dignità con la sua libertà, con la quale non fa commercio. Il suo impegno è con il popolo brasiliano". Si avvicina infatti il momento, il 15 agosto, dell'iscrizione formale delle candidature per le elezioni generali del 7 ottobre. Quindi sabato 4 agosto Luiz Inácio Lula da Silva ha annunciato la sua candidatura, ha indicato come candidato alla vicepresidenza Fernando Haddad, già ministro dell’Educazione e sindaco di San Paolo, aggiungendo che Haddad farà campagna elettrorale insieme a Manuela d’Avila, già precandidata alla presidenza per il PCdB/Partito comunista del Brasile. Manuela è stata deputata federale per Rio Grande do Sul e attualmente è deputata statale. In questo contensto è stato stabilito un collegamento fra PT e PCdB che prevede Manuela d’Avila come candidata alla vicepresidenza nel caso Lula sia candidato, ovvero la sua stessa candidatura alla vicepresidenza qualora Lula venga illegittimante cassato privando gli elettori della libertà di voto. In tal caso Haddad sarebbe candidato presidente. Mi rendo conto che non è facile districarsi in un groviglio complicato, ma bisogna ricordare che in un sistema presidenziale le procedure sono diverse che in un sistema parlamentare e che in Brasile ci si muove in una situazione anticostituzionale.
Ho avuto il privilegio di
assistere alla conferenza stampa di Fernando Haddad e Manuela
d’Avila martedì 7 agosto a San Paolo, la prima del loro percorso
condiviso. Traduco alcuni articoli al riguardo. (T.I. 7/8/2018)
Con Haddad e Manuela, Lula investe nella gioventù orfana
della politica Fernando Brito Gerardo Alckmin (candidato del PSDB) e Jair Bolsonaro (espressione dell’estrema destra), nella formazione delle loro liste elettorali hanno investito sullo stesso spazio di una destra che in Brasile si è radicalizzata. Il movimento di Lula, nell’indicare Fernando Haddad come suo vice provvisorio e Manuela d’Avila... come "vice di fatto”, è andato nella diresione opposta. Si è aperto ad un campo che, in questa elezione, è virtualmente abbandonato: la gioventù. Haddad e Manuela, per età e immagine, parlano a questo settore immenso della società con un volto che la destra non ha e rompono l’estetica del "politico convenzionale". Si può obiettare che entrambi non hanno "il volto del popolo". Ma è altrettanto vero che quello è il volto di Lula, così come sua è la componente nordestina, essenziale... Guardando al potenziale di empatia dei candidati, non c’è dubbio che la scelta è stata buona... Si sommino le età del duo Haddad-Manuela e rimangono quattro decenni di distanza dai duo Alckimin-Ana Amelia (PSDB); Bolsonaro/Mourão (estrema destra); Ciro Gomes/Katia Abreu (PDT) e anche Marina Silva/Eduardo Jorge (verdi)... Sono due persone che hanno lasciato da parte quello che avrebbero potuto ottenere singolarmente per buttarsi in un'impresa difficile e pericolosa, quanto necessaria, di esporsi al bombardamento in nome del diritto di rappresentanza del popolo brasiliano. In questo secolo di egoismo non è poco. Fonte: Tijolaço, 7/8/2018 "Il Brasile non avrà più un vicepresidente golpista" Dayane Santos Nell’intervista alla stampa, primo atto della campagna dopo l’annuncio della lista PT-PCdB, Manuela ha dichiarato che avrà "il piacere di togliere Temer dal Palazzo del Jaburu" (sede della vicepresidenza della Repubblica). Haddad ha sottolineato i molti valori che uniscono PT e PCdB e soprattutto che entrambi sono disposti a unire gli sforzi per costruire vie di uscita per il Brasile. E ha aggiunto: "È importante sottolineare: siamo due persone disinteressate, scegliendo di promuovere un progetto in cui abbiamo fiducia... un progetto per traformare e riscattare il Brasile"... Manuela ha spiegato come sarà l’azione congiunta dei partiti nel processo elettorale presidenziale. Haddad parlerà come rappresntante di Lula, fino a quando si definirà la situazione elettorale dell’ex presidente. "Fra poco sarò candidata a vice di Lula o di Haddad", quando la questione giuridica dell’ex presidente sarà risolta. Nel frattempo la lista è Lula- Haddad. Fonte: Portal Vermelho, 7/8/2018 Vale la pena di considerare con attenzione la visita privata a papa Francesco dell’ex ambasciatore, già ministro dei governi Lula e Dilma, Celso Amorim. In due anni non si sono invece registrati colloqui o incontri ufficiali con esponenti dell’esecutivo illegittimo. "A Luiz Inácio Lula da Silva con la mia benedizione, chiedendogli di pregare per me" Queste le parole della dedica che papa Francesco ha scritto, di sua propria mano, sul libro inviato a Lula attraverso l’ambasciatore Celso Amorim. L’ex ministo degli Esteri e poi della Difesa dei governi Lula e Dilma ha avuto un colloquio personale con il papa giovedì 2 agosto. Così ha detto ai giornalisti dopo il colloquio: "Per me è stato un giorno storico, sono stato ricevuto da papa Franceso, un grande onore e anche una grande emozione. Ero accompagnato da due importanti personalità politiche, un argentino e un cileno (gli ex ministri Alberto Fernández e Carlos Ominami). Il papa ci ha ricevuto per circa un'ora, l’argomento principale è stata la situazione del presidente Lula che il papa segue con interesse, con preoccupazione. In precedenza, come si sa, in una sua omelia aveva menzionato come si erano svolti i golpe in America Latina e questa è una sua preoccupazione costante. Ha voluto ascoltare con molto interesse tutta la situazione del Brasile, tutta l’evoluzione politica, so che domani riceverà altre persone del Brasile. Per noi è molto importante sapere che una persona, non solo perché è il papa, ma per essere la persona che è, la guida spirituale che rappresenta, accompagni la situazione del Brasile, dell’America del Sud, dell’America Latina in generale, con grande interesse. Alla fine naturalmente ci ha benedetto, ha scritto un messaggio anch’esso spirituale per il presidente Lula nella situazione in cui egli si trova, situazione che segue e che vede con interesse e preoccupazione". Sciopero della fame Militanti di movimenti popolari hanno iniziato uno sciopero della fame per la libertà dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva a partire da martedì 31 luglio. La mobilitazione, che non prevede una data finale, si tiene a Brasilia davanti alla sede del Supremo tribunale federale/STF. Partecipano allo sciopero della fame tre organizzazioni: Movimento dos Pequenos Agricultores (MPA), Central de Movimentos Populares (CMP) e Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST). Al momento sono sei gli scioperanti. In un'intervista collettiva tenutasi il 30 luglio João Pedro Stedile, della direzione nazionale del MST, ha spiegato che la misura estrema degli scioperanti si inserisce in una serie di iniziative per la difesa di Lula. La principale rivendicazione è che il STF riveda la sua posizione riguardo alla possibilità di incarcerazione dopo la condanna in seconda istanza. Per il 4 agosto il Frente Brasil Popular convoca un giorno di digiuno con manifestazioni e atti pubblici, raccolta di alimenti, sottoscrizioni e celebrazioni ecumeniche. Fonte: Brasil de Fato Traduzioni e introduzioni di Teresa Isenburg
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cura di Nicoletta Manuzzato |