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Giovedì 26 luglio l’europarlamentare Roberto Gualtieri ha visitato quello che ormai non può che essere definito il prigioniero politico Lula, l'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, nel suo luogo di detenzione illegittima, il commisariato di polizia in una piazza di Curitiba. Gualtieri ha portato la solidarietà del gruppo della socialdemocrazia del Parlamento Europeo, dei suoi massimi dirigenti e di cinque ex primi ministri italiani. Si traduce la ferma dichiarazione fatta ai giornaliti dall’eurodeputato all’uscita dal carcere. Lo stesso giorno è giunta la lettera di Bernie Sanders e di altri membri del Congresso statunitense all’ambasciatore del Brasile a Washington (e quindi al governo brasiliano), molto ferma nell’esprimere preoccupazione sulla situazione della democrazia in Brasile alla luce della persecuzione giudiziaria. Il testo in inglese può essere consulato sul sito https://lula.com.br/ Infine il 23 luglio 2018 il pastore luterano Inácio Lemke, vice presidente dell'Ieclb , il coordinamento delle chiese luterane del Brasile, ha reso visita a Lula. Già molti esponenti di diverse chiese e religioni avevano visitato Lula nel corso dei cento giorni della sua detenzione: fra gli altri Leonardo Boff, il presidente degli Evangelici per lo stato di diritto Ariovaldo Ramos, il vescovo anglicano Naudal Alves Gomes, l'inviato di papa Francesco Juan Grabois. Il pastore Lemke ha conversato con i giornalisti e si traducono brevi parti delle sue parole. Inoltre il 24 luglio è giunta a Lula una lettera di diversi esponenti della Chiesa evangelica di confessione luterana di tre paesi, Brasile, Argentina e Germania, di cui si traducono alcuni passaggi. (T.I. 27/7/2018)

Brasile, dichiarazione di Roberto Gualtieri

Buona sera. È stato un incontro molto emozionante. Ho espresso la vicinanza, la solidarietà umana e politica dei progressisti europei. Lula è stato ed è un riferimento per tutti i democratici del mondo e dell’Europa per le sue politiche di eguaglianza sociale, inclusione, sviluppo. Lula ha reso il Brasile più simile all’Europa coniugando politiche di crescita economica ed eguaglianza sociale e tutti i leader della sinistra europea riconoscono questo ruolo straordinario del presidente. Siamo qui per esprimere solidarietà e inquietudine in relazione alla situazione di un presidente che è stato condannato senza prove ed è incarcerato prima del giudizio definitivo, contrariamente a quanto prescrive la Costituzione brasiliana.

Ho letto attentamente tutta la sentenza del processo e sono rimasto scioccato per l’assenza di prove e di colpe. Credo che questa sentenza dovrà essere studiata nelle università per molti anni come caso incredibile di cattiva giustizia. E dopo aver letto la sentenza è impossibile non pensare che sia stata una sentenza con motivazione politica. E il fatto che il presidente Lula corra il rischio di non essere candidato in base ai fondamenti di questa sentenza è un fatto molto preoccupante. È preoccupante per la democrazia brasiliana, che è giovane, è preoccupante per l'immagine del Brasile in Europa e nel mondo. Il Brasile è un paese democratico con una Costituzione molto avanzata. Dico questo perché ho letto tutto in dettaglio.

È fondamentale che il processo elettorale sia il più legittimo possibile. Noto che nella giusrisprudenza brasiliana c’è un orienatmento consolidato nel senso che bisogna aspettare il passaggio in giudicato. Spero che questa consolidata giurisprudenza venga rispettata.

Io ho portato manifestazioni di solidarietà di importanti leader della sinistra europea, ho portato una lettera congiunta firmata dal presidente del Partito Socialista Europeo, dal presidente del gruppo del Parlamento Europeo, io sono parlamentare europeo e presidente della commissione degli affari economici e monetari; ho portato una lettera del leader del mio partito italiano, Maurizio Martina, ho portato i saluti di cinque ex primi ministri italiani Prodi, Letta, Renzi, Gentiloni, D’Alema.

È stato un incontro molto coinvolgente, ho trovato il presidente molto forte, determinato, tranquillo, determinato a dimostrare la sua innocenza e a condurre una battaglia politica che non è solo la sua, ma una battaglia politica in Brasile, nel continente latinoamericano e anche nel mondo. Questo è il senso forte della solidarietà della visita che ho fatto viaggiando dall’Europa a qui.

Rispondendo ai giornalisti, Gualtieri ha aggiunto: "Quando gli atti saranno conosciuti in dettaglio, l’inquietudine sarà ancora maggiore. Tutti sanno che il presidente Lula è in testa ai sondaggi, e sarebbe un grave vulnus se non gli fosse permesso di partecipare alle elezioni. Il primo atto come Parlamento Europeo è stato questa visita come Global Progressive Forum, e ritengo che ci saranno altri atti di solidarietà politica. È mia opinione personale che l’Unione Europea debba guardare molto attentamente alla qualità del processo democratico in Brasile. Ci sono ambiziosi progetti di accordi con il Mercosul e per questo ritengo che l’Europa debba essere esigente rispetto alla qualità e all'imparzialità del processi politici e democratici elettorali.

Fonte: registrato dal vivo sul sito del Pt www.pt.org.br

Luterani e Lula

Per me (è il pastore Lemke che parla) è stato un dono aver visitato la persona più conosciuta fra la popolazione brasiliana, Lula. Ho per lui molto rispetto e ammirazione. Sono entrato con una certa aspettativa e sono uscito molto più animato, positivo di come sono entrato. Lula ci alimenta con molta speranza e ha chiesto: "Annuncia speranza al popolo brasiliano ... in questo momento ... sembra che ci sia solo sfiducia in questa terra". Lula crede che siamo capaci di cambiare di nuovo questo paese ... e di realizzare un'agenda positiva ... Porterò questa speranza anche alle nostre chiese che sono legate al Conic/Consiglio nazionale delle chiese cristiane del Brasile ... Dopo aver visitato Lula in questo pomeriggio porto all’esterno parole e animo per tutti: non solo ai sindacati, ai sindacalizzati, ma principalmente ai movimenti e alle generazioni giovani ... Da là dentro sono tornato pieno di entusiasmo.

Lula ha appena letto un testo di Lutero, gli ho portato un libro sulla Riforma oggi, quello che dovrebbe accadere nelle chiese oggi. È stato molto contento. La chiesa luterana si basa sulla parola, la grazia e in questo senso ci avviciniamo molto ... ho accompagnato Lula in una sua conferenza a Monaco in Germania dove Lula e Bendita da Silva (deputata) sono persone di riferimento come persone che assumono grande responsabilità nei cofronti del popolo brasiliano ... Lula continua ad essere candidato, ha fiducia in noi qui fuori.

Abbiamo pregato. Io glielo ho proposto, ma lui aveva già chiesto una preghiera. Io ho fatto una preghiera molto spontanea, ci siamo abbracciati, ho pregato che lui continui nella sua fermezza, nella convinzione. Mi sono sentito molto coinvolto con lui in questa preghiera a partire dalla Parola di Dio. Dobbiamo continuare, ogni lunedì manterremo questo contatto con lui, la questione spirituale è molto importante. Noi non siamo passati per esperienze di questo tipo, qualcuno che sempre è stato libero, muovendosi non solo in Brasile, ma nel mondo e all’improvviso è confinato in uno spazio molto ridotto, molto isolato. Dice che il più difficile è il sabato e la domencia quando ricorda di avere partecipato a cerimonie religiose, con la famiglia, di avere condiviso con la famiglia atti liturgici. In questo senso Lula ha detto "Continuate a pregare per me", si sente accolto. E io mi sono impegnato a pregare nelle congregazioni, nelle chiese, a continuare. Credo che le preghiere uniscano le persone, fanno più di quello che pensiamo. Abbiamo bisogno di spiritualità e di impegno nella vita delle persone, non solo per chi è confinato, ma anche per chi è fuori.

Lula ha detto alcune cose particolarmente interessanti: "Io continuerò ad essere solidale con i più deboli" e questo va nella direzione di ogni evangelo, è proprio una parola evangelica ... Un’altra frase che ha richiamato la mia attenzione: "Il problema con il mio governo é che ho fatto un governo di inclusione, la parola inclusione sembra essere diventata veleno". E noi luterani lavoriamo per l’inclusione. Quando Lula ha letto la frase (che si trova sul Vademecum luterano 2018 che Lemke ha portato a Lula) "Io sono il signore tuo Dio" (ha notato che) "questa frase è stata detta per il popolo ebraico quando stava per uscire dalla schiavitù in Egitto. Quindi noi dobbiamo lottare per uscire di nuovo da questa schiavitù”. Quest’anno il nostro tema (nel Vademecum luterano) è Chiesa, economia e politica. (23/7/2018)

Fonte: video sul sito del giornale online Diario do centro do mundo

In una lettera all’ex presidente, esponenti di chiese luterane di Brasile, Argentina e Germania riconoscono Lula quale prigioniero poltico, incarcerato con un processo controverso per impedire al leader dei sondaggi di competere nelle elezioni. "Un paese democratico, giusto e libero deve avere una giustizia neutrale, una stampa libera e imparziale", scrivono i pastori, che richiamano il diritto costituzionale alla presunzione di innocenza. "Sottomettendosi alla carcerazione, lei dà credito alla giustizia brasiliana, nonostante essa l’abbia condannato ingiustamente. E lo fa per provare la sua innocenza. Con questa posizione, incomprensibile per chi non capisce la profondità del suo gesto, lei dimostra in modo pedagogico al nostro popolo che dobbiamo recuperare la dignità della Giustizia e dobbiamo farla funzionare per il bene del diritto e delle persone", dice il testo. (24/7/2018)

Fonte: sito https://lula.com.br/

Traduzioni e introduzione di Teresa Isenburg

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato