Latinoamerica-online.it

Brasile, dichiarazione di ex capi di Stato e di governo europei

Mi permetto di richiamare l’attenzione su due notizie un po’ defilate nella nostra stampa, ma di rilievo per il Brasile. La prima riguarda la presa di posizione pubblica di ex capi di Stato e di governo europei, in prevalenza mediterranei, al riguardo dell’impeachment della presidente costituzionale Dilma Rousseff (31 agosto 2016) e dell’incarcerazione dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva (7 aprile 2018). È ragionevole ritenere che personalità di peso si siano debitamente informate prima di lanciare una pubblica dichiarazione e che si siano convinte dell’innocenza dei perseguitati.

La seconda notizia riguarda alcune parole di papa Francesco che, con il garbo della comunicazione religiosa, senza nominare direttamente la situazione alla quale si riferisce, non lasciano molto dubbi (secondo i commentatori brasiliani) che il destinatario delle riflessioni papali sia il Brasile. Contemporaneamente (e anche questo probabilmente non è casuale se si considera la modalità comunicativa della Santa Sede) domenica 26 maggio, giorno di Pentecoste in cui lo Spirito scende ad illuminare il credente, è indetto un pellegrinaggio interreligioso per Lula livre ad Aparecida (San Paolo), santuario nazionale della Chiesa cattolica romana che in quanto nazionale non dipende dalle singole diocesi e dai singoli vescovi. La responsabilità delle chiese nel tempo di oggi per difendere la democrazia e lo Stato di diritto in molte realtà è enorme in presenza di spinte integraliste che affiorano in molte e diverse religioni. (T.I. - 18/5/2018)

L’incarcerazione affrettata del presidente Lula, instancabile architetto della riduzione delle diseguaglianze in Brasile, difensore dei poveri del suo paese, può solo destare la nostra emozione. L’impeachment di Dilma Rousseff, eletta democraticamente dal suo popolo e la cui integrità mai è stata messa in discussione, era già una seria preoccupazione. La lotta legittima e necessaria contro la corruzione non può giustificare un’operazione che mette in discussione i principi della democrazia e il diritto dei popoli di eleggere i propri governanti. Noi sollecitiamo solennemente che il presidente Lula posso sottoporsi liberamente al suffragio del popolo brasiliano.

François HOLLANDE, ex presidente della Repubblica Francese

Massimo D’ALEMA, ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana

Elio DI RUPO, ex primo ministro belga

Enrico LETTA, ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana

Romano PRODI, ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana

José Luis RODRIGUEZ ZAPATERO, ex presidente del Governo della Spagna

Fonte: vari siti in data 16 maggio e change.org che ospita la sottoscrizione Eleições sem Lula é fraude

Le parole di Papa Francesco

Papa Francesco, nella messa alla Casa Santa Marta giovedì 17 maggio, ha parlato delle due strade dell’unità: quella della vera unità, a cui vuole condurci Gesù (Gv 17,20-26), e quella della finta unità, nella quale si sparla, si condanna e ci si divide (At 22,30; 23,6-11). In persecuzioni subite da San Paolo si vede poi che il popolo grida senza nemmeno sapere cosa stia dicendo, e sono “i dirigenti” a suggerire cosa gridare. "Questa strumentalizzazione del popolo è anche un disprezzo del popolo, perché lo converte da popolo in massa. È un elemento che si ripete tanto, dai primi tempi fino adesso. Pensiamoci su. La domenica delle Palme tutti lo acclamano: “Benedetto sei tu, che vieni nel nome del Signore”. Venerdì dopo, la stessa gente grida: “Crocifiggilo”. Cosa è successo? Gli hanno lavato il cervello, e gli hanno cambiato le cose".

"Si creano – spiega il Papa – condizione oscure" per condannare la persona e poi l’unità si scioglie. Un metodo molto usato anche oggi, nota il Papa. Ad esempio "nella vita civile, nella vita politica, quando si vuole fare un colpo di Stato": "i media incominciano a sparlare della gente, dei dirigenti, e, con la calunnia, la diffamazione, li sporcano". Poi arriva la giustizia, "li condanna, e alla fine si fa il colpo di Stato".

Fonte: News Vaticano e commento di Portal Vermelho

Ad Aparecida per Lula livre

Rappresentanti dell’area progressista e popolazione si mobilitano per partecipare al pellegrinaggio di domenica 20 maggio per la libertà di Lula, per difendere la pace di fronte all’onda di odio, violenza, preconcetti che si manifestano nel crogiolo della crisi politica del paese. "Siamo impegnati per fare una grande mabilitazione fino al Santuario, perché ci rendiamo conto che il paese vive un momento critico, specialmente per la classe lavoratrice e i più poveri. Sarà importante questo ulteriore momento per dimostrare che siamo contro la carcerazione senza prove di Lula e vogliamo avere il diritto di scelta nelle prossime elezioni", ha dichiarato il coordintore della subsede della CUT/Centrale unica dei lavoratori/SP della Vale do Paraíba, José Carlos de Soza. L’iniziativa ad Aparecida si somma ad altre manifestazioni ecumeniche che chiedono la libertà dell’ex presidente, il rispetto della democrazia fragilizzata dal golpe del 2016 e dalle successive restrizioni dei diritti compiute dal governo di Michel Temer e dalla sua base di governo. Lula ha anche ricevuto l’appoggio di leader di diverse religioni, come il pastore Ariovaldo Ramos del Fronte Evangelico per lo Stato di diritto, la missione buddista Monja Coen e il monaco benedettino Marcelo Barros.

Fonte: Redazione RBA/Rede Brasil Atual, 17/5/2018 con informazioni della CUT/SP

Traduzioni e introduzione di Teresa Isenburg

 

Latinoamerica-online.it

a cura di Nicoletta Manuzzato