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Carnevale e lotta

Alla vigilia del Mercoledì delle Ceneri voglio dire due parole sul Carnevale di Rio, molto noto e spesso banalizzato nella rappresentazione turistica. Quello di quest’anno è stato segnato dal suo carattere originale, legato alla critica sociale e politica e all’ironia su "quelli dei piani alti". Nel sambodromo progettato a metà degli anni ’80 alla fine della dittatura militare da Oscar Niemeyer e che porta il nome di Darcy Ribeiro, particolare impatto ha prodotto la sfilata della scuola di samba Paraíso da Tuiuti. La folla ha accompagnato il percorso al grido di "Fuori Temer", creando non poco disagio alla trasmissione della Rete Globo, la TV monopolistica attiva regista del golpe, che ha sospeso l’audio e tagliato la diretta in vario modo. Altre scuole hanno trattato argomenti sociali, come la Beija-Flor con il tema "Mostro è quello che non sa amare. I figli abbandonati dalla patria che li ha partoriti". Ma l’importanza di musica, coreografia e poesia "Meu Deus, Meu Deus! Está extinta a escravidão?" (Mio Dio, Mio Dio! E' estinta la schiavitù?) è di avere buttato con forza e senza mediazioni in mezzo al carnevale il fatto che il lavoro schiavo e la riforma del lavoro colpiscono duramente la popolazione nera. E questo nella città, Rio de Janeiro, dove un anno di amministrazione del sindaco Marcelo Crivela, fortemente legato ai movimenti neopentecostali conservatori, ha fatto crescere in modo esponenziale intolleranza e aggressioni razziali. (T.I.)

P.S. Dal momento che è arrivata al secondo posto, Rete Globo non potrà non trasmettere la sfilata di Paraíso da Tuiuti sabato 17 febbraio (sfilata e musica possono essere consultate al sito http://www.redebrasilatual.com.br/entretenimento/2018/02/desfile-da-paraiso-da-tuiuti-tem-paneleiros-e-vampirao-temer)

Nell’anno in cui si completano i 130 anni della Legge Aurea (che nel 1888 abolì la schiavitù) la sfilata Paraíso da Tuiuti ha messo in discussione l’estinzione della schiavitù in Brasile, ha protestato in modo esplicito contro il golpe che ha collocato Michel Temer al potere, ha ironizzato sui "paneleiros" (quei manifestanti che, qui come altrove, battono sulle pentole per indicare che sono vuote) che hanno appoggiato il rovesciamento di Dilma Rousseff e ha denunciato gli attacchi ai diritti della popolazione, come la riforma del lavoro. La sfilata della Tuiuti si è aperta con lo sfruttamento dei neri strappati dall'Africa nei secoli passati e si è conclusa trattando la precarizzazione delle relazioni di lavoro. Uno dei carri si riferiva direttamente a Temer, rappresentato come un vampiro. Lo spettacolo ha ricordato la marginalizzazione della popolazione nera successiva alla Legge Aurea, che non diede né cittadinanza né uguaglianza di diritti agli schiavi liberti.

Nel corso della sfilata un blocco rappresentava marionette travestite da "anatre della Fiesp" (l’immagine creata dalla confindustria di San Paolo nelle manifestazioni golpiste). Un altro, basato sul Testo unico sul lavoro, mostrava i lavoratori intenti a proteggersi dagli attacchi ai diritti sindacali, travestiti da libretti di lavoro sporchi, strappati o bruciati. Il carro allegorico che chiudeva il passaggio della scuola issava in evidenza un Vampirone con fascia presidenziale e dollari come ornamento. La sfilata della scuola di samba della Paraíso da Tuiuti è stata subito celebrata e diffusa dalle reti sociali.

Fonte: Redação RBA/Rede Brasil Atual, 12/2/2018

Traduzione e introduzione di Teresa Isenburg

Meu Deus, Meu Deus! Está extinta a escravidão?

Irmão de olho claro ou da Guiné 
Qual será o seu valor? Pobre artigo de mercado 
Senhor, eu não tenho a sua fé e nem tenho a sua cor

Tenho sangue avermelhado 
O mesmo que escorre da ferida 
Mostra que a vida se lamenta por nós dois 
Mas falta em seu peito um coração 
Ao me dar a escravidão e um prato de feijão com arroz


Eu fui mandiga, cambinda, haussá 
Fui um Rei Egbá preso na corrente 
Sofri nos braços de um capataz 
Morri nos canaviais onde se plantava gente

Ê Calunga, ê! Ê Calunga! 
Preto velho me contou, preto velho me contou 
Onde mora a senhora liberdade 
Não tem ferro nem feitor 

Amparo do Rosário ao negro benedito 
Um grito feito pele do tambor 
Deu no noticiário, com lágrimas escrito 
Um rito, uma luta, um homem de cor... 

E assim quando a lei foi assinada 
Uma lua atordoada assistiu fogos no céu 
Áurea feito o ouro da bandeira 
Fui rezar na cachoeira contra bondade cruel

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato