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Brasile. AmarElo Amare è um elo/entre o azul/e o amarelo Amare è um anello/fra l’azzurro/e il giallo Paulo Leminski Gli Stati Uniti d’America e il Brasile sono accomunati da un profondo razzismo strutturale. Secoli di tratta e rapporti di produzione schiavistici hanno costruito una cultura razzista escludente e consolidato una privazione economica sociale e culturale per una porzione grande della popolazione, considerata come di non cittadini. Privazione che diventa oggettiva maggiore povertà, minore cultura, non rara insicurezza sociale che alimenta un crescente razzismo. Per la prima volta nella storia del Brasile i governi presieduti da Luiz Inácio Lula da Silva e Dilma Rousseff, fra il 2003 e il 2016, hanno osato incrinare questo tabù con una politica massiccia di quote che ha dato risultati visibili, mettendo quindi in discussione il privilegio bianco che ha retto per secoli la società brasiliana. La deposizione anticostituzionale della presidente Dilma Rousseff nell'agosto 2016 nasce anche come vendetta contro questa azione politica non solo di classe, ma anche di "razza", oltre che contro altri elementi insopportabili per l'élite schiavista, come la Commissione Nazionale per la Verità sui crimini dello Stato negli anni della dittatura militare (1964-1984). Nel clima attuale che riguarda sia gli Usa che il Brasile, pur nelle loro differenze, di ripudio del razzismo (razzismo che tra l’altro assume forme sfrontate ovunque) mi sembra degno di attenzione il lavoro culturale del rap paolistano Emicida, che ha realizzato un documentario distribuito da Netflix. L’articolo sotto riportato informa al riguardo. Mi permetto inoltre di segnalare un'ottima ricerca realizzata dalla ong Global Witness su carne bovina, banche e Amazzonia brasiliana. Il testo può essere consultato sul sito della ong in inglese e in altre lingue. Oltre a dati territoriali molto puntuali, si prende in considerazione il nodo dei finanziamenti da parte di banche e finanziarie alle grandi imprese che producono proteine animali (le società prese in considerazione sono tre) nonché il ruolo delle agenzie di certificazione che sembrano piuttosto di vista corta. Questa concatenazione incentiva in modo non secondario la deforestazione amazzonica. Aggiungo che uno dei ricercatori che ha partecipato a questo lavoro è milanese. (T.I. 17/12/2020) In un documentario, Emicida riscrive la storia del paese e riscatta la cultura afrobrasiliana. Il rapper utilizza il suo esperimento sociale AmarElo per ricordare eroi neri brasiliani
Felipe Mascari, RBA Il rapper paolistano Emicida ha lanciato martedì 8 dicembre il suo documentario AmarElo. È Tutto per Ieri in collaborazione con Netflix. A novembre 2019 l’artista aveva occupato il Teatro Municipale nel centro di San Paolo per il lancio del suo ultimo album, AmarElo. Tuttavia tale evento aveva un obiettivo superiore alla creazione di un DVD musicale ed è servito di base per un documentario sugli eroi neri brasiliani cancellati dal passato e per la costruzione di una cultura afrobrasiliana. Emicida ha sempre detto che AmarElo era un lavoro che andava ben oltre la musica e le rime, il disco era un "esperimento sociale". Nel documentario, il rapper usa lo spettacolo nel Teatro Municipale per presentare tale progetto, che trasforma il rap in "neo-samba". Durante quasi 90 minuti di documentario, il rapper svolge una vera lezione di storia, gran parte della quale occultata nei libri. Affronta le politiche di branqueamento (rendere bianco) della società e di cancellazione della cultura nera, puntando i riflettori su personalità nere rese invisibili come l’architetto Joaquim Pinto de Oliveira, noto come Tebas, la militante nera e antropologa Lélia Gonzalez e l’attrice Ruth de Souza, prima nera protagonista di una telenovela. "Non sento di assere giunto, sento di essere ritornato. E, in un certo senso, i miei sogni sono cominciati prima del mio arrivo", racconta Emicida in apertura del documentario. La frase esemplifica il suo viaggio nel tempo, con la convinzione che sia possibile pre-vedere il futuro quando si ritorna al passato. Il Teatro Municipale Lo spettacolo di novembre di Emicida è simbolico ed è anche una pietra temporale per la cultura nera. Infatti lo spazio culturale al centro di San Paolo, palco del novembre 2019, aveva ospitato altri momenti storici. Fu sulla scalinata del Teatro Municipale che il 7 luglio 1978 centinaia di manifestanti neri protestarono per la violenza razzista contro quattro ragazzi della squadra di pallavolo infantile del Club di Regate Tietê e contro un uomo accusato di furto di frutta in un mercato di strada arrestato, torturato, ucciso. Tutto questo accadeva in piena dittatura militare. Quel giorno nasceva il Movimento Nero Unificato/MNU. Come ricorda Emicida nel documentario, l’occupazione del Teatro Municipale è una riparazione storica. Sebbene costruito da mani nere, il luogo fu di esclusione per queste persone. La sua occupazione non è solo individuale, ma collettiva. "L’idea è costruire un movimento all’interno di uno spazio fisico. Quando saliamo su quel palco, sarà la notte che ha trasformato la vita di molte persone", dice nel video. Anche la Settimana di Arte Moderna del 1922 è stata nello stesso teatro ed è ricordata nel film, come responsabile per avere cambiato le idee generali sull’arte nel paese, esigendo indirizzi più nazionali e aprendo la strada al samba. E qui Emicida recupera tale genere non solo come movimento politico, ma anche come elemento formatore di identità. Il neo-samba di Emicida Il documentario di Emicida è diviso in tre atti: Piantare, Irrigare e Raccogliere. Per riscrivere la storia, il rapper indica la necessità di ricollegarsi con la terra, per recuperare le radici. Nei tempi presenti, questo movimento è necessario per la società e per la politica, e anche per l’hip-hop brasiliano. La lezione di storia di Emicida mostra nuove prospettive per questa cultura. Nel documentario l’artista sottolinea che in Brasile il rap non ha origine solo con il dj Kool Herc negli Stati Uniti negli anni '70. Gli architetti Tebas e Teodoro Sampaio furono responsabili per il cambiamento architettonico del centro della capitale paolistana, in particolare la regione di São Bento, dove l’hip-hop brasiliano ha preso vita. Emicida rende esplicito il fatto che il rap ha molte caratteristiche del samba, fonte diretta e indiretta di ispirazione. Partendo da questo collegamento con il passato, Emicida classifica il disco come "neo-samba". Come il samba, il rap ha combattuto per essere riconosciuto come un’arte importante. Personaggi come Clementina de Jesus e Adoniran Barbosa, che facevano ritratti storici della vita quotidiana, sfociano nelle esperienze attuali del rap. È ciò che Emicida cerca di squadernare, soprattutto quando, durante il film, sottolinea il suo legame con il sambista Wilson das Neves. Il documentario di Emicida mostra che AmarElo è un anello fra il passato e il futuro, connessione fra riferimenti marcanti storici e culturali. È una rappresentazione del ciclo della natura, in cui tutto ciò che viviamo nell’oggi è già accaduto nel passato. Per questo, intitolando il documentario come È Tutto per Ieri il rapper indica che vi è urgenza per questo riscatto del passato. Fonte: Brasil 274, 8/12/2020 Traduzione e organizzazione di Teresa Isenburg
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cura di Nicoletta Manuzzato |