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Colombia, il gobierno del cambio tra passi avanti e minacce di golpe

Gustavo Petro, il primo presidente progressista della Colombia, ha già superato metà del suo mandato (si era insediato il 7 agosto 2022). Due anni non facili per il gobierno del cambio, in un paese dove la destra è ancora molto forte e ha in mano quasi tutti i media. Un importante successo è stato in giugno il voto favorevole del Parlamento alla riforma previdenziale, nonostante gli ostacoli posti dalle opposizioni che hanno allungato con ogni mezzo i tempi del dibattito. "Si tratta della principale conquista sociale del popolo lavoratore della Colombia da molto tempo a questa parte - ha commentato il capo dello Stato - Due milioni di persone che hanno passato la vita lavorando riceveranno un assegna pensionistico degno della loro vecchiaia. Milioni di lavoratori e lavoratrici di basso salario avranno diritto a una pensione reale".

Altri passi avanti significativi si registrano nel settore dell'istruzione, con la costruzione di nuovi atenei, il miglioramento delle infrastrutture scolastiche e soprattutto il programma Puedo Estudiar, che mira ad ampliare l'accesso gratuito agli studi superiori. E sul piano della transizione energetica, volta a eliminare la dipendenza dal petrolio e a salvaguardare l'ambiente. Infine nella lotta alla povertà: secondo i dati del Departamento Administrativo Nacional de Estadística, nel 2023 i poveri erano 1.600.000 in meno rispetto all'anno precedente. Ma la disuguaglianza rimane alta: 16 milioni di cittadini risultano ancora privi di prestazioni di base.

Quanto alla tanto anelata paz total con i gruppi armati non procede come sperato, con un alternarsi di tregue parziali e ripresa dei combattimenti. Il governo ha sospeso il dialogo con l'Eln, dopo l'attacco con esplosivi avvenuto il 17 settembre contro una base militare nel dipartimento di Arauca (tre soldati morti e altri 25 feriti). Rimane incompiuta l'attuazione integrale degli accordi di pace del 2016 con le Farc. Su questo tema Petro aveva partecipato in luglio alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo misure per "potenziare la capacità finanziaria" del suo paese e ricordando che, su dieci milioni di contadini, "solo l'1% possiede il 90% della terra fertile. E questo 1% ha usato la terra fertile non per produrre cibo, ma per il riciclaggio del narcotraffico". La riforma agraria è riuscita finora a distribuire, a famiglie senza terra, titoli di proprietà per 200.000 ettari contro il milione e mezzo di ettari promesso.

Per frenare il cambiamento settori dell'estrema destra, con l'aiuto di magistrati corrotti, hanno cercato più volte di coinvolgere il capo dello Stato in accuse su presunti fondi illeciti ricevuti per la sua campagna elettorale, alla caccia di un pretesto per estrometterlo dalla carica. Del resto nel maggio 2023 l'ex direttore dell'Asociación de Oficiales Retirados de las Fuerzas Armadas, colonnello Marulanda, aveva affermato che gli effettivi della riserva avrebbero fatto di tutto "per defenestrare un tipo che fu guerrigliero", riferendosi al passato del presidente nel M-19. Anche se Marulanda è deceduto nel maggio di quest'anno, le minacce di golpe non sono certo venute meno: lo ha ribadito il 19 settembre lo stesso Petro, davanti a migliaia di simpatizzanti scesi in piazza nella capitale per esprimere il loro sostegno al governo (altre manifestazioni si sono svolte nelle principali città colombiane).

E non sono mancati gli attentati alla vita di Petro e a quella della vicepresidente Francia Márquez. Un piano per assassinare il presidente, fortunatamente sventato, avrebbe dovuto scattare il 20 luglio, in occasione della sfilata militare per l'anniversario dell'indipendenza. Quanto alla vice, in luglio contro la vettura che usa per i suoi spostamenti sono stati esplosi colpi d'arma da fuoco: Márquez in quel momento non era a bordo. Il mese precedente ignoti avevano sparato contro l'auto su cui viaggiava suo padre, fortunatamente rimasto illeso. (20/9/2024)

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a cura di Nicoletta Manuzzato