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Chiquita Brands condannata per i massacri in Colombia La compagnia bananiera statunitense Chiquita Brands è stata condannata da un tribunale dello Stato della Florida per i suoi finanziamenti agli squadroni della morte nella regione dell'Urabá (dipartimento di Antioquia), quando era governatore l'ex presidente Alvaro Uribe. L'impresa dovrà indennizzare, con oltre 38 milioni di dollari, i familiari di otto vittime. Si tratta comunque di una percentuale minima di quanti subirono l'ondata di terrore scatenata contro leader sindacali e contro le stesse comunità contadine, accusate di appoggiare i movimenti guerriglieri. Nel corso del processo si è potuto provare che tra il 1997 e il 2004 l'impresa versò quasi due milioni di dollari e fornì appoggio logistico a tre blocchi delle Autodefensas Unidas de Colombia, i gruppi paramilitari che operavano nella zona. La sentenza è stata accolta con favore dalle organizzazioni per i diritti umani, anche se molti lamentano che il procedimento non sia stato condotto in patria. "È una vera vergogna che sia la giustizia statunitense e non la colombiana ad aprire la strada per giudicare l'imprenditoria che ha ordinato e finanziato i massacri dell'Urabá", ha dichiarato il politologo León Valencia. E sul suo account X il presidente Gustavo Petro, ricordando che gli accordi di pace del 2016 prevedevano la creazione di un tribunale per determinare le verità giudiziarie, si è chiesto: "Perché non ne abbiamo uno?". Chiquita Brands è erede della United Fruit Company, l'impresa fondata nel 1899 e tristemente famosa per aver sponsorizzato numerosi colpi di Stato in Centro America e nei Caraibi (in particolare il golpe in Guatemala contro il governo Arbenz nel 1954). United Fruit è nota anche per il massacro di migliaia di lavoratori in sciopero nel 1928, un tragico episodio che ritorna nelle pagine del capolavoro di García Márquez Cien años de soledad. (12/6/2024) |
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cura di Nicoletta Manuzzato |