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La scomparsa di Martín Almada Si è spento il 30 marzo ad Asunción, a 87 anni, l'avvocato e difensore dei diritti umani Martín Almada, noto per aver scoperto gli Archivos del Terror, i documenti che testimoniano l'esistenza del Plan Cóndor, il coordinamento repressivo esistente tra i regimi militari del Sud America negli anni Settanta. Nel 1974, durante la dittatura di Alfredo Stroessner, Almada era stato arrestato e selvaggiamente torturato: era considerato un "pericoloso intellettuale" per aver scritto il libro Paraguay: educación y dependencia. Venne liberato tre anni dopo solo grazie alla pressione internazionale. Morì invece d'infarto la moglie, Celestina Pérez, obbligata dagli aguzzini ad ascoltare le urla del marito mentre veniva sottoposto a tormenti. Dopo la scarcerazione Almada visse in esilio a Panama e sulla sua esperienza scrisse il libro Paraguay: la cárcel olvidada. Lavorò a Parigi per l'Unesco, occupandosi di progetti di sviluppo rurale in Africa e in America Latina. Tornò in patria dopo la caduta del dittatore, cominciando una lunga lotta per la verità e la giustizia e creando nel 1990 la Fundación Celestina Pérez de Almada per favorire l'educazione ai diritti umani. E nel dicembre del 1992, proprio in seguito a una sua denuncia, il giudice José Agustín Fernández ordinò una perquisizione in un commissariato della città di Lambaré. Vennero così alla luce tre tonnellate di rapporti e comunicazioni tra le polizie paraguayana, argentina, brasiliana, cilena e uruguayana su scambio e trasferimenti di prigionieri e sul controllo dei "sovversivi": comunisti, socialisti, anarchici. Questa raccolta di documenti sul terrorismo di Stato, la più grossa mai scoperta, permise anche di dimostrare il ruolo degli Usa nelle dittature di quel decennio. Racconterà lo stesso Almada, in un'intervista al quotidiano messicano La Jornada: "Nel momento in cui vidi quella montagna di documenti, che avevo immaginato nei miei sogni di giustizia, non riuscii a trattenermi e piansi di emozione. Un poliziotto preoccupato ci portò verso un'altra stanza, dove c'erano alcuni archivi delle operazioni infami della famosa Policía Técnica e poi potemmo dissotterrare, a circa sessanta metri da questo locale di Lambaré, una borsa di certificati personali di paraguayani e argentini, identificazioni di persone desaparecidas che erano nascoste sottoterra in borse di plastica per proteggerle dall'umidità". Questi rinvenimenti furono determinanti per perforare il muto di impunità e promuovere i processi contro i responsabili di crimini di lesa umanità, specialmente in Argentina. Non altrettanto avvenne per il Paraguay. Stroessner è caduto, ma "l'apparato repressivo è rimasto intoccabile - lamentava Almada nel 2014 - Il governo non ha alcuna volontà politica di indagare". Del resto la dittatura paraguayana, la più lunga dell'America Latina, non è nota a livello internazionale come altri regimi. "Stroessner non è tanto famoso come Pinochet o Videla, perché questo è un paese povero, un'isola circondata di terra (...) Non abbiamo mare, siamo incomunicati e per questo le notizie circolano con ritardo". Nel 2002 Almada venne insignito del Premio Right Livelihood, noto come Nobel Alternativo. Oltre a continuare nella battaglia per la Memoria, la Verità e la Giustizia, si è occupato di ambiente, avviando progetti per lo sviluppo ecologico. Nel centro per l'energia solare da lui creato vengono disidratati frutti tropicali e funziona una radio comunitaria per le comunità indigene, il tutto grazie all'energia prodotta dal sole. (31/3/2024)
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cura di Nicoletta Manuzzato |